Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Letterina a Gesù Bambino

Inserito il 25 Dicembre 2016 alle ore 08:15 da Plinio Borghi

Letterina a Gesù Bambino. Caro Gesù, spero di essere arrivato bene al Natale senza lasciarmi fuorviare troppo dagli aspetti mondani di questa festa. Comunque non ho proprio voglia di chiederti niente per me: ci sono troppe situazioni in giro per il mondo che hanno tanto bisogno di te, troppe situazioni in cui i numerosi Erode, sparsi un po’ ovunque, continuano a spargere sangue innocente. Il “tuo” Erode, almeno, rispondeva, suo malgrado, ad un progetto di salvezza: questi sono solo imbevuti di teorie balzane tendenti a dare morte e sopraffazione. Caro Gesù, in questo bailamme implorare pace ovunque è fin troppo scontato, ma se puoi fai almeno una capatina ad Aleppo, affinché in quello scempio non muoia almeno la speranza. Se ce la fai, un saltino pure in Africa, in Nigeria come in Eritrea, ma anche in molti altri focolai, non lo vedrei così male, specie se tu (e solo tu lo puoi) riuscissi a introdurre un pizzico di resipiscenza in quelle teste calde che se la prendono con i cristiani, con i loro fratelli, perpetrando violenze inaudite quanto gratuite. Già che ci sei, non guasterebbe la tua presenza nemmeno in qualche barcone di disperati, per salvarli dalla cattiveria di quegli scafisti beceri e senza scrupoli, ma anche per facilitare la loro accoglienza fra noi, liberandoli della zavorra di quanti, giovani e baldanzosi, approfittano della loro sorte per spacciarsi per fuggitivi, mentre sono consci di come sarebbero molto più utili lavorando per la prosperità nei loro rispettivi Paesi. Instilla in loro quel po’ di vergogna perché capiscano che la loro arroganza innesta atteggiamenti sbagliati verso coloro che invece meritano di essere accolti bene. Caro Gesù, non voglio però che le nequizie umane facciano trascurare chi ha subito gli effetti delle calamità naturali. Anche quest’anno stiamo piangendo i troppi morti, in Italia e nel mondo. Penso che un forte aiuto alla ripresa dei nostri paesi del Centro possa venire dalla percezione che sei lì anche tu, piccolo e fragile come loro, ma portatore di salvezza. Ma non voglio peccare di egoismo: fa altrettanto nel resto del mondo; penso in particolare ad Haiti, dove è piovuto sul bagnato: dovevano ancora cominciare a riprendersi dalla batosta precedente. Caro Gesù Bambino, a continuarlo l’elenco sarebbe fin troppo lungo e mi fermo qui, auspicando che stavolta le tenebre non ce la facciano a soffocare la tua luce, si diradino invece, consentendo a noi di accoglierla per guardarci attorno con occhi diversi. Sono convinto che allora sarà per tutti veramente un Natale con i fiocchi!

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