Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Risurrezione: c’è la prova?

Inserito il 27 Marzo 2024 alle ore 18:34 da Don Gianni Antoniazzi

La liturgia pasquale rivive la Risurrezione del Cristo e annuncia la nostra. È un gesto sentimentale, una speranza poetica o si tratta anche di un fatto storico, documentato, annuncio di un avvenire certo per tutti?

Stavo cercando un’immagine del Risorto per la copertina di Pasqua (di lettera aperta, NdR) e mi sono imbattuto nel sito dell’Unione Cristiani Cattolici Razionalisti. Costoro elencano “10 prove della risurrezione” e, nonostante si tratti di un tema articolato, le espongono con semplicità. Chi può legga.

Attenzione, però, a non giocare con le parole. Non si tratta di 10 “prove”. A casa mia le prove sono dei fatti inconfutabili come un esperimento compiuto in laboratorio, ripetibile più volte. Le “prove” hanno la forza di obbligare le opinioni degli altri. Noi invece crediamo che Cristo risorto vive ora sul versante di Dio. Egli non è più schiavo dello spazio e del tempo. Dunque: nessuno può vederlo o afferrarlo come si vede o si afferra un gatto. Non si può verificare il Risorto con gli strumenti di un laboratorio: quelli sono tarati per registrare solo i fenomeni naturali.

Anche i Vangeli riconoscono che tutti hanno sempre avuto difficoltà nel riconoscere il Risorto e hanno conservato qualche dubbio. Se vogliamo essere razionalmente onesti, più che di “prove” si può parlare di “indizi di risurrezione”. Se potessimo “provare” con gli strumenti umani che Cristo è vivo, egli non sarebbe Risorto, ma starebbe ancora sotto i limiti della nostra condizione.

L’unico riscontro possibile sta nel fatto di incontrarsi personalmente col Signore Gesù, vivente oggi. Non sarà un incontro facile da spiegare agli altri e sarà come per i discepoli fra mille incertezze, nel rispetto della nostra libertà. Qui è il caso di dire: “chi cerca trova”.

don Gianni

Lettera aperta del 24 marzo 2024

Inserito il 20 Marzo 2024 alle ore 20:13 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 24/3/2024. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Prendere parte alla Pasqua

Inserito il 20 Marzo 2024 alle ore 19:51 da Don Gianni Antoniazzi

Domenica, 24 marzo, inizia la Settimana Santa, la più importante per chi fa riferimento
a Cristo Signore. Riviviamo nel mistero la grazia della Pasqua, di morte e redenzione.

Don Vincenzo ricorda che, ai suoi tempi, in ogni settimana di Quaresima c’era la Via Crucis per le strade di Carpenedo con grande partecipazione di gente. Passati gli anni ’50, la tradizione declinò rapidamente. Fu don Armando a riprenderla, negli anni ’70. In quegli anni “ruggenti” qualcuno, dalle finestre di casa, urlava frasi come: “prete torna in canonica!”. Il parroco non dava peso a quelle parole anche perché fra i parrocchiani non mancava l’entusiasmo nella fede.

Noi viviamo in tutt’altra epoca. Siamo nel tempo degli spettatori. Chi ha fede preferisce talora seguire la Settimana Santa alla televisione. Chi non ha fede preferisce guardare altri programmi ma non interviene sulla vita del quartiere.

Così non va. Da parte mia invito i credenti ad uscire di casa e a partecipare alla preghiera comune. Noi non facciamo “spettacolo” dei fatti pasquali, ma riviviamo e rinnoviamo la grazia della Risurrezione. Sono verbi che funzionano per coloro che condividono con gli altri la preghiera e l’Eucaristia. Poi, per chi fosse malato e impedito a partecipare, non ho dubbi che Dio troverà di certo le sue strade. Ciascuno però faccia l’impossibile per lasciarsi abbracciare dal Signore. L’obiettivo è prendere parte almeno al Triduo del Giovedì (18:30), Venerdì (18:30) e Sabato Santo (Solenne Messa delle 21:30).

don Gianni

La Messa dei ragazzi del 24 marzo

Inserito il 18 Marzo 2024 alle ore 08:00 da Redazione Carpinetum

Domenica 24 marzo, la Messa delle 9:30 comincia 15 minuti prima alla Rotonda. I bambini e
i ragazzi, accompagnati da genitori e catechisti, distribuiscono gli ulivi in tutte le famiglie.

Lettera aperta del 17 marzo 2024

Inserito il 14 Marzo 2024 alle ore 21:05 da Redazione Carpinetum

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Ormai alle Palme

Inserito il 14 Marzo 2024 alle ore 20:46 da Don Gianni Antoniazzi

Domenica prossima, 24 marzo, inizia la Settimana Santa con la festa solenne delle Palme
La comunità cristiana rivive gli eventi e la grazia della Morte e Risurrezione del Signore Gesù.

Mentre l’età avanza, il tempo si fa più rapido: mi sembra di aver appena celebrato il Natale e già la liturgia propone le Palme e la Settimana Santa.

Riflettiamo dunque un istante sul tempo che scorre. Come sappiamo, le Palme cambiano data perché cadono a seconda della Pasqua. La Risurrezione si celebra nella prima domenica dopo la prima luna piena di primavera. Se, per esempio, la luna diventasse piena il sabato 21 marzo, la Pasqua sarebbe il 22 marzo, ovvero la domenica immediatamente successiva all’equinozio.

Per noi cattolici, dunque, la Pasqua oscilla tra il 22 marzo e il 25 aprile. I fratelli ortodossi, oramai numerosi nella nostra zona, fanno riferimento al “calendario giuliano” che ritarda le date di 14 giorni. Loro celebrano la Risurrezione tra il 4 aprile e l’8 maggio.

In queste date che incalzano c’è un dono di grazia. Nel tempo che passa, Gesù ci attende per rivestirci della sua vita. Durante la Quaresima abbiamo volto lo sguardo al deserto, luogo di incontro con Dio e di rinnovamento personale. Ora però, già con le Palme, l’aridità umana diventa un giardino pieno di verde.

don Gianni

Lettera aperta del 10 marzo 2024

Inserito il 6 Marzo 2024 alle ore 13:03 da Redazione Carpinetum

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La Via Crucis dei nostri giorni

Inserito il 6 Marzo 2024 alle ore 12:56 da Don Gianni Antoniazzi

Gesù non ha vissuto la sua passione soltanto nelle poche ore del Venerdì Santo. Lui è risorto “con i segni della croce”: è il modo per dire che Dio continua a condividere il dolore in ogni uomo. Non siamo soli.

La Quaresima ha le sue ricchezze.
Sottolineo la Via Crucis del venerdì alle 18:00. È un appuntamento caro alla tradizione. Dura 25 minuti. Chi vuole può restare in chiesa per la Messa successiva. In quella breve preghiera facciamo memoria dell’amore di Dio, perché ci sia chiaro che Lui continua a condividere le fatiche e i dolori di ogni persona. Ci considera suoi figli, non scappa dai nostri problemi, anzi, paga con noi la fatica, anche dei nostri sbagli.

Qualcuno, soprattutto fra gli intellettuali, sostiene che “Dio è morto” (Nietzsche) e assente dalla storia (Lévinas).
Da parte mia ho un’idea opposta. Non sarebbe difficile scrivere una Via Crucis coi drammi del nostro tempo: c’è la questione dell’Ucraina, dilaniata da potenti interessi, il dramma di Israele e di Gaza; le violenze nei poveri e la condizione dell’immigrazione. La Via Crucis moderna avrebbe le sue tappe anche in Occidente: per la nostra economia ogni anno 8 milioni di bambini muoiono di fame; con la nostra instabilità distruggiamo famiglie e togliamo ai figli la gioia di una vita serena; per la nostra superficialità e immaturità abbiamo una società triste, vecchia, grassa, indifferente a tutto. Dio ci perdoni. La lista sarebbe lunga.

Assente dalla storia non è Dio. Assente è l’uomo che non vede i problemi, ne parla, risolve poco, qualche volta fa peggio. Una preghiera nella Via Crucis ci aiuterebbe a crescere in maturità e consapevolezza.

don Gianni

Lettera aperta del 3 marzo 2024

Inserito il 28 Febbraio 2024 alle ore 20:47 da Redazione Carpinetum

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Una comunità più green

Inserito il 28 Febbraio 2024 alle ore 20:35 da Don Gianni Antoniazzi

Più volte, in Quaresima, ritorna il tema del deserto: il suo valore sta nell’ascesi, nell’ascolto e nella conversione L’umanità, tuttavia, non può lasciare che il creato si trasformi in radura. I cristiani devono avere più cura del verde.

La cura dell’ambiente è un tema delicato. Riconosco che non tutti i cambiamenti climatici dipendono dall’uomo: nella storia del pianeta c’è sempre stata un’evoluzione.

È vero, tuttavia, che mai come negli ultimi 80 anni c’è stata una folle accelerazione nel riscaldamento del nostro pianeta dovuto principalmente alla nostra vita sconsiderata. Di questo passo, l’umanità potrebbe anche condannare sé stessa.

Purtroppo, nei secoli scorsi, leggendo malamente la Genesi, è passata l’idea fra i cristiani che il genere umano avesse il “dominio” sulla natura, una sorta di potere dispotico. Da decenni, invece, si è chiarito che la Scrittura ci domanda di custodire la vita e di completare nel creato il progetto del Padre: quello che porta alla bellezza.

Ogni comunità cristiana deve tenere a cuore l’ambiente.
Anche in parrocchia, dunque, sono state messe in pratica alcune attenzioni in tal senso. Mi hanno chiesto di elencare i passi compiuti e lo faccio volentieri nelle pagine di lettera aperta del 3 marzo 2024: sono il frutto della volontà di molti e li elenco solo per sostenere la sensibilità di tutti perché il lavoro comune raggiunge risultati che da soli sarebbero inimmaginabili.

don Gianni

 

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