Il “collante” necessario…
Inserito il 18 Maggio 2014 alle ore 12:46 da Plinio BorghiIl “collante” necessario per trasformare i pezzi sparsi in un qualcosa di strutturato varia a seconda della materia da trattare. Ciò vale per gli oggetti, per le piante (basti pensare ad un insieme per comporre un giardino), per gli animali (il capo branco, il pastore, di cui si diceva anche domenica scorsa, ecc.) e così pure per gli esseri umani: se da individui vogliamo formare una famiglia, una comunità o una società. In questi casi il collante può essere l’amore, un obiettivo comune, un’ideologia, un superiore, un buon leader e quant’altro. Tutt’e tre le letture che la liturgia propone oggi offrono spunti particolari sul tema. Nella prima, dagli Atti degli Apostoli, le comunità di convertiti sono attratte dalla Parola che è stata loro annunciata, ma la loro coesione vacilla per questioni organizzative e di rivalità: l’istituzione dei diaconi, col compito di attendere alla carità, diventa una sorta di collante. Nella seconda, la funzione è richiamata da Paolo, che ci paragona a pietre vive che devono far perno su Gesù, pietra per eccellenza, scartata dai costruttori e divenuta testata d’angolo per noi stirpe eletta, ma inciampo per chi rifiuta la Parola. Nel vangelo poi è Gesù stesso, che dipanando ogni indugio e titubanza fra i discepoli sulla strada da seguire per arrivare al Padre, proclama con autorità: “Io sono la via, la verità e la vita”. Eccolo il nostro collante per essere strutturalmente cristiani, per essere Chiesa, per realizzare la vera Comunione dei Santi! Nessuno che abbia preso altre direzioni per cercare di giungere alla verità può vantare altrettanta efficacia, nessuno comunque può garantirti una vita che non si logora e un posto prenotato da Gesù stesso nel Regno, al quale fin d’ora apparteniamo. Quanti farebbero carte false per fregiarsi di uno “slogan” altrettanto efficace! Lo dicevamo anche la settimana scorsa: troppi briganti millantano credenziali fasulle, troppi seminano a piene mani promesse che poi sanno già di non poter mantenere, troppi indicano percorsi sui quali loro stessi non si fanno poi trovare. E non parlo solo di politici, sindacalisti o imbonitori di altro stampo, ma anche di guide e pastori che mancano alla consegna ricevuta, che trascurano il loro dovere. Per fortuna abbiamo una Garanzia che non viene mai meno, perché sappiamo come e quanto ci ha amato e ci ama. E tanto ci basta.