Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta del 28 gennaio 2024

Inserito il 24 Gennaio 2024 alle ore 16:33 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 28/1/2024. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
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Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

A titolo di curiosità segnaliamo che questo è il primo numero della storia di lettera aperta la cui copertina è stata creata con l’intelligenza artificiale.

Europa e pace: parole

Inserito il 24 Gennaio 2024 alle ore 16:00 da Don Gianni Antoniazzi

I conflitti in Ucraina e Israele sono alle porte d’Europa. Noi li guardiamo, quasi da spettatori. Annunciamo azioni diplomatiche ma non abbiamo l’autorevolezza necessaria per qualche risultato.

Ci sono conflitti sanguinosi alle porte dell’Europa. Le “autorità” dell’Unione annunciano di continuo azioni diplomatiche. Tuttavia, per valutare quanto sia autorevole la “parola” europea, basta un esempio (cfr Strauss): i 10 comandamenti sono formati da 274 vocaboli (nell’Ebraico meno), la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti da 300, le disposizioni europee sull’importazione di caramelle sono un documento di 25.911 parole. Il lettore capisce da solo che il linguaggio europeo è privo di spessore.

Il problema non sta nella nostra forza militare – tra l’altro spendiamo più degli USA – e neppure nella politica estera. È una questione interna: ci manca personalità, senso di appartenenza, una storia comune, una visione d’insieme: basta considerare la questione dei migranti, quando ogni Stato ha dato spazio all’egoismo nazionale (Liliana Segre).

L’espressione europea è poco più di una ranocchia. Una rana però che, nel linguaggio, vuol gonfiarsi come un bue e, oltre alla brutta figura, rischia spesso di scoppiare. Tutti ammirano la nostra arte, sono incantati dalla ricchezza culturale passata… ma la situazione attuale non fa battere il cuore a nessuno.

Se l’Europa guarda attraverso l’Atlantico vede l’aquila americana, ma quando gli altri guardano verso di noi vedono solo la parte posteriore di uno struzzo.

don Gianni

Lettera aperta del 21 gennaio 2024

Inserito il 17 Gennaio 2024 alle ore 20:17 da Redazione Carpinetum

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Il nostro Centro Infanzia

Inserito il 17 Gennaio 2024 alle ore 20:07 da Don Gianni Antoniazzi

In questo periodo dell’anno le famiglie decidono sulle scelte scolastiche dei figli. Chi ha bambini molto piccoli guarda anche quali strutture possono svolgere il servizio Nido. Noi presentiamo “Il Germoglio”.

Grazie a Dio la parrocchia di Carpenedo ha un Centro Infanzia con scuola materna e nido. È il frutto del lavoro di generazioni intere che si sono alternate per sostenere questo servizio e renderlo poco per volta un’eccellenza del territorio.

“Il Germoglio” conta oltre 110 anni di attività. C’è anzitutto il nido con più di 50 posti e 10 dipendenti. È accreditato dalla Regione Veneto con controlli periodici raggiungendo sempre i migliori standard qualitativi e il massimo punteggio. Dal lunedì al venerdì accoglie bambini dai 12 mesi fino ai tre anni, con qualche eccezione. La giornata inizia alle 7:30 del mattino e offre un orario flessibile: c’è la possibilità di un tempo breve con il pranzo; c’è il part-time fino alla merenda; c’è poi l’offerta del tempo pieno che copre le famiglie fino alle 16:00 del pomeriggio e, se i genitori trovassero qualche intoppo nella giornata lavorativa, è data l’opportunità di tenere i figli custoditi fino alle 17:00 o anche oltre. L’offerta include sempre un progetto educativo con attività ludico-formativa, sia al mattino che al pomeriggio (compreso l’inserimento dell’inglese). In genere, dopo il pasto, i bambini riposano nella stanza dedicata alla nanna per circa due ore. Al momento, del risveglio le educatrici si dedicano alla loro cura e igiene personale, in attesa della merenda pomeridiana.

Nel Centro Infanzia “Il Germoglio” c’è poi la grande scuola materna. Conta di 4 sezioni per un totale di circa 120 bambini. È facile descrivere questa struttura perché corrisponde ai requisiti previsti anche dalla scuola pubblica e conosciuti ovunque da decenni. L’asilo è infatti, in tutto e per tutto, una scuola paritaria, promossa, tra l’altro, col massimo punteggio. Vi sono insegnanti qualificate che seguono con gioia i bambini. Tutte partecipano a corsi di aggiornamento e si distinguono per i risultati educativi.

Questa è ancora una delle poche scuole con una cucina e dei cuochi interni certificati. La struttura del Centro Infanzia si fa garante per la qualità del cibo, e riesce ad offrire alimentazione differenziata anche in base alle necessità dell’ultimo momento. Ampie stanze pavimentate con materiale isolante e gioiosamente arredate accolgono i bambini per i loro giochi. Unica struttura della zona, offre tre spaziosi giardini esterni ove i bambini stanno volentieri durante la bella stagione ed hanno modo di giocare anche nelle giornate invernali soleggiate. La collaborazione con le famiglie è continua.

Frequentando il nido c’è la garanzia di poter entrare poi alla materna (ove ci sono sempre più richieste dei posti disponibili), comprendendo anche un progetto di continuità nido-materna per far conoscere ai piccoli la realtà della scuola futura, agevolando il successivo passaggio.

don Gianni

Lettera aperta del 14 gennaio 2024

Inserito il 10 Gennaio 2024 alle ore 17:28 da Redazione Carpinetum

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Carnevale e radici religiose

Inserito il 10 Gennaio 2024 alle ore 17:05 da Don Gianni Antoniazzi

Dopo l’Epifania inizia il tempo di “carnevale” che culmina nelle feste del Giovedì e Martedì Grasso, prima dell’inizio della Quaresima. Il periodo di trasgressione è celebre a Venezia, ma imbarazzante per la fede.

Parliamo del Carnevale perché, se Dio vuole, il 4 febbraio (fra 15 giorni) lo festeggeremo con bambini e giovanissimi. La festa ha radici lontane: la troviamo nella civiltà egizia, greca e poi romana. Il rapporto col Vangelo non fu facile. Solo nel 1468 papa Paolo II, amante delle feste e della buona cucina, volle indire solennemente il Carnevale nella città di Roma mettendo fine a secoli di ostilità.

La parola Carnevale deriva dal latino carnem levare (eliminare la carne), o forse carnem vale (carne addio) e indicava il banchetto prima della Quaresima. Fin dal principio, però, questo era concepito come un periodo di trasgressione: ci si maschera il volto, se ne combina di cotte e di crude, si ride, si mangia, si beve, si balla, si scherza su tutto e su tutti, salvo diventare serissimi quando si fanno i conti. Sì, perché il Carnevale è (anche) un grosso affare.

Secondo i dati Cna del 2017, in Italia si fatturano 200 milioni di euro: al primo posto Venezia, con 55 milioni, poi Viareggio (26 milioni), Ivrea (2,5 milioni), e gli altri. Da segnalare solo questo: nella nostra città, il Carnevale è a uso di fotografi, poco più.

Non condanno la festa, per quanto in alcune parti del mondo (come in Brasile) sia del tutto trasgressiva. Anche Gesù ha partecipato a banchetti e danze del tempo, al punto da essere chiamato “mangione e beone”, amico dei pubblicani e dei peccatori (Mt 11,19).

Noi non ci vergogniamo di dire che domenica pomeriggio, 4 febbraio, faremo festa. Anzi. Abbiamo l’ardire di chiedere ai genitori di darci una mano e di lasciare in segreteria il nome di chi fosse disponibile. Questo perché la fede non limita, ma compie anche la gioia della persona.

don Gianni

Lettera aperta del 7 gennaio 2024

Inserito il 3 Gennaio 2024 alle ore 16:36 da Redazione Carpinetum

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Periodo di stanchezza

Inserito il 3 Gennaio 2024 alle ore 16:21 da Don Gianni Antoniazzi

Negli ultimi tempi sembra di vedere tanta gente affaticata, senza vigore e interesse. Davanti a noi sta il lavoro di ripresa per il nuovo anno. Serve ritrovare energia ed entusiasmo per affrontare sereni le sfide future.

Sarà perché gli anni passano per tutti e anche per me la tappa dei 60 anni non è così distante, sarà perché nell’ultimo periodo abbiamo tirato non poco la corda, sarà perché ci sono sempre parecchie scadenze da onorare e non si finisce di dare attenzione ad una tappa che già se ne apre un’altra… Insomma: è ben possibile che anzitutto io sia stanco, tuttavia mi sembra di leggere in molte persone, anche lontane dalla parrocchia, i segni di una fatica marcata.

Dal 7 gennaio riprende il corso del nuovo anno: vengono riaperte le scuole e iniziano le attività quotidiane con le tappe della vita ordinaria. Di fronte a questi impegni, tanti mostrano un affaticamento più marcato del solito. Se mi chiedessero quali siano i segni esatti di questa fatica confesso che non saprei cosa rispondere, tuttavia mi sembra di non scrivere a vanvera.

Che sia il caso di prendere un ricostituente? No: a mio parere non si tratta di una fatica biologica, ma spirituale, legata al vuoto. La gente che non ha una direzione precisa e un senso compiuto, finisce per essere addirittura più stanca di chi lavora alacremente. Si tratta dunque di ritrovare un orientamento spirituale, capace di orientare la vita. Con questo spirito mi permetto dunque di segnalare che per la Quaresima riprenderemo anche il percorso della catechesi per gli adulti. Chi vuole cominci a tenerne conto.

don Gianni