Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta del 30 luglio 2023

Inserito il 27 Luglio 2023 alle ore 12:09 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 30/7/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Mettersi in mostra

Inserito il 27 Luglio 2023 alle ore 12:07 da Don Gianni Antoniazzi

Accusiamo i giovani di essere trasgressivi, superficiali, privi di sensibilità e poco disponibili al servizio. Secondo Paolo Crepet, la critica dovrebbe essere rivolta ad un’altra fascia d’età: gli adulti.

È chiaro che non sempre i nostri giovani brillano per eleganza ed equilibrio. Ce ne sono alcuni che vengono in chiesa con abbigliamento poco consono, altri non hanno freni negli orari notturni, altri ancora sono volgari nel linguaggio o violenti nei gesti. Molti adulti si rivolgono al parroco perché intervenga e “purifichi”. Che serva maggior decoro in tante circostanze è vero. Che sia colpa dei giovani non sempre è così chiaro.

Crepet, noto psicologo, nel suo libro “Prendetevi la luna”, sostiene che questa generazione è “rimbecillita” nel vero senso della parola e che in molte circostanze il problema non sono i ragazzi, ma gli adulti. Noi ci scandalizziamo, giustamente, perché una ragazza entra in chiesa con pochi centimetri di stoffa e protestiamo che i giovani sono sempre legati al cellulare e si fotografano in ogni posa.

Ma scusate, noi adulti non facciamo forse di peggio? Ci facciamo i selfie anche coi defunti: ricordate quanti cristiani, ben vestiti, di ottima cultura, si fermavano davanti alla bara del Papa per scattarsi un selfie? Era chiaro che non volevano pregare o esprimere gratitudine, ma soltanto mettersi in mostra. Che vergogna: usare anche il Papa per farsi vedere sui social.
E quanti si sono fatti la foto con la vedova in occasione del funerale di Costanzo? Non avevano certo intenzione di sostenere la donna in lutto, ma di mettersi in evidenza sui vari siti Internet, come accade talvolta quando si accede al microfono per fare la “memoria” del defunto mentre il tono della voce e lo stile è di chi vuol fare teatro.

Noi però dobbiamo rimproverare le ragazzine che si mettono in mostra con la minigonna. Perché poi vogliamo farci vedere? Per puntare al consenso e lo insegniamo ai figli. E invece non è il consenso a creare le novità della vita ma, semmai, il dissenso: chi ha il coraggio di avere un pensiero personale, chi ha il coraggio di vivere da sé, costui vive.

don Gianni

Lettera aperta del 23 luglio 2023

Inserito il 19 Luglio 2023 alle ore 18:30 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 23/7/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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Le parole della fede

Inserito il 19 Luglio 2023 alle ore 18:19 da Don Gianni Antoniazzi

Raramente parliamo della fede nel Signore Gesù, morto e risorto. Abbiamo sempre più timore di esporci. Il Vangelo ricorda: chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre (Mt 10,32)…

Nel linguaggio dei nostri nonni c’era un continuo riferimento al Signore: si citava il Vangelo, si faceva riferimento ai Santi, alle parole della scrittura, alla preghiera. Era facile trovare gente abituata a parlare della propria esperienza di fede.

Ora tutto è ridotto al silenzio. Soprattutto fra i giovani, anche fra quelli che frequentano la comunità cristiana, il linguaggio della fede è messo da parte. Non c’è alcun timore di usare un frasario anche discutibile ma, quanto a Cristo, si preferisce il silenzio. Ai campi estivi si parla di tutto tranne che di Gesù, se non per cenni nei momenti di formazione.

Sembra che anche il galateo raccomandi il silenzio: a tavola è meglio evitare i temi della politica, delle differenze sessuali e, soprattutto, della fede. Sono argomenti troppo divisivi e si potrebbe finire col baruffare… ma un cristiano non è mai aggressivo. Anzi, la testimonianza non è alla grandezza, alla maestà, alla potenza di Dio, ma alla luce che si offre come una proposta libera e liberante. Non è motivo di divisione ma, semmai, di concordia. Giovanni Battista fu uno dei testimoni più intensi, eppure Erode lo ascoltava volentieri. È la positività del Vangelo che fiorisce, è l’annuncio del sole, è la certezza che la persona è amata.

don Gianni

Lettera aperta del 16 luglio 2023

Inserito il 13 Luglio 2023 alle ore 16:52 da Redazione Carpinetum

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Riposare con giudizio

Inserito il 13 Luglio 2023 alle ore 16:33 da Don Gianni Antoniazzi

L’estate è iniziata, purtroppo, con alcuni incidenti. Si tratta quasi sempre di fatti legati a momenti di svago, riposo e festa. Le misure legate al Covid sono passate: bene viaggiare e muoversi, ma con giudizio.

In questo periodo c’è il desiderio di vacanze, feste e riposo. Per molti sono l’obiettivo più importante. Il nostro Arrigo Cipriani è arrivato a dire che l’Italia non è una “Repubblica fondata sul lavoro” ma sulle “ferie”; sostiene di non trovare dipendenti perché i giovani non rinunciano alle sere libere, vogliono il weekend a casa e le ferie d’agosto.

In effetti, in queste settimane è esplosa la voglia di vacanza prima contenuta dal timore del Covid. Contiamo però molte vittime legate proprio alle serate di svago e ai momenti di riposo. È morta una famiglia colpita da un’auto impazzita a Santo Stefano di Cadore. Sono morti altri due giovani tra sabato e domenica e una donna è deceduta scivolando in montagna. Questo solo per parlare di quelli a noi più vicini.

Scrivo perché, stando coi ragazzi a Gosaldo, constato di persona che c’è il desiderio della festa, della leggerezza e dello svago. Mai come quest’anno abbiamo un elevato numero di iscritti ai campi. Mai tanta voglia di essere lieti, di cantare insieme e avere momenti di serenità. Si fatica, però, a tenere viva l’attenzione e a valutare le conseguenze dei gesti compiuti. Grazie a Dio fin qui non c’è stato alcun problema per la salute e tuttavia le fragilità sono evidenti.

Ai più giovani noi spieghiamo questo: il riposo è giusto come pure lo svago e l’allegria, l’eccitazione però non deve spegnere l’attenzione serena, la festa non deve togliere il senso di fragilità. Una cosa sono le realtà virtuali che abbiamo usato per lungo tempo e altro è la vita reale che fa sempre pagare gli sbagli. Si può diventare sereni pur rimanendo responsabili delle conseguenze.

don Gianni

Lettera aperta del 9 luglio 2023

Inserito il 5 Luglio 2023 alle ore 17:26 da Redazione Carpinetum

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La Francia, le rivolte, il niente

Inserito il 5 Luglio 2023 alle ore 17:15 da Don Gianni Antoniazzi

I nostri amici francesi hanno avuto notti di tensione e violenza. Quel popolo sa piangere e pregare per l’incendio di Notre Dame e, allo stesso tempo, prova sentimenti di rabbia, rivolta e divisione.

Scrivo mentre la Francia ha vissuto la quinta notte di fuoco nelle periferie. Le tensioni nascono per la morte di Nahel: arabo, di colore, 17 anni; durante un controllo stradale un poliziotto gli ha sparato perché tentava di scappare. Il giovane studiava da elettricista, giocava a rugby e lavorava come fattorino.

Il fatto è questo: prima di essere ucciso, Nahel era già “sacrificabile”, nel senso che non aveva dignità alcuna, ma apparteneva ai dormitori per lavoratori di periferia, comunità chiuse, senza cultura, aggregate con criteri etnici. Le reazioni chiedono giustizia, ma sfogano rabbia e ferocia accumulate da tempo.

La Francia conosce bene questa violenza: ci fu la rivoluzione del 1789, le barricate di Parigi del 1848, la Comune del 1871, il maggio 1968. Di recente (novembre 2018) ci sono state le rivolte dei “gilet gialli” contro il caro carburante; a maggio scorso sono esplose le tensioni per l’innalzamento dell’età pensionabile; ora questi scontri.

Sempre meno la vita della Nazione è autorevole e compatta. Sempre più forte è la crisi dei processi formativi e l’idea di famiglia. Le piattaforme social stanno diventando l’unico riferimento, il vero mondo reale. Ma quelle sono nate per dare risonanza alla “pancia” della Nazione, non certo alla testa. Costruiscono il vuoto e il niente. Lasciano il Paese senza legami e riferimenti.

Quest’analisi andrebbe dimostrata. Mi permetto di scriverla di getto perché mi pare che di questo passo, in pochi anni, si vada verso un baratro; se non si riempie la vita sociale di legami forti, non solo in Francia ma ovunque, esprimeremo il malessere attraverso la violenza e lo scontro.

I famosi riferimenti laici di libertà, legalità, fraternità non hanno la forza di cambiare l’animo: sono parole e tali restano se non c’è una vera proposta di persona umana. E quella, a mio parere, non viene dai social, ma dal Vangelo.

don Gianni