Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta del 3 gennaio 2021

Inserito il 31 Dicembre 2020 alle ore 08:16 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 3/1/2021. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
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Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Buon anno 2021

Inserito il 31 Dicembre 2020 alle ore 08:00 da Don Gianni Antoniazzi

Il passato non ritornerà: nei prossimi mesi ci saranno nuovi equilibri. Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono ripari altri preferiscono fare mulini a vento (da un proverbio cinese). Scegliamo chi essere

Passiamo dal 2020 al 2021 e speriamo che si chiuda un periodo faticoso e si apra il tempo della ripresa. Mi domando se abbia davvero senso farsi gli auguri. Ce li siamo fatti anche all’inizio dello scorso anno ed è stato un disastro. Ritengo che il futuro imponga notevoli modifiche. Se ci mancasse la disponibilità al cambiamento non potremmo sperare nulla di buono. Le soluzioni non giungeranno dall’esterno quasi con un improvviso colpo di bacchetta magica. È dalla nostra responsabilità che dipende l’esito di questo momento storico.

Credo fermamente che, a lungo andare, la vita possa offrire a tutti situazioni faticose e gioiose in egual misura: a noi il compito di mettere da parte le prime e favorire le altre. Quando impareremo a cambiare noi stessi vedremo cambiare anche le circostanze esterne.

Bello un proverbio cinese: “Col vento del cambiamento alcuni costruiscono ripari altri preferiscono fare mulini a vento”.

don Gianni

Ogni nascita è sconvolgente

Inserito il 27 Dicembre 2020 alle ore 10:01 da Plinio Borghi

Ogni nascita è sconvolgente e fa balzare in primo piano la famiglia, il suo assetto, la sua impostazione, le sue priorità. Spesso si è portati a pensare che dopo il primo figlio tutto il resto non modifichi granché. Ditelo a chi è passato al secondo: era come averne tre. Ogni arrivo, proprio giacché unico e irripetibile, innesca una rivoluzione e modifica il rapporto fra tutti gli altri: aggravi di incombenze, nuove tensioni nella coppia, rivalse, attenzioni mal interpretate, gelosie tra fratellini, spazi che si riducono e così via. Va da sé che anche la nascita di Gesù, peraltro così travagliata e foriera di prospettive speciali, non poteva essere da meno ed è per questo che in questo periodo sale alla ribalta subito dopo anche il ruolo della sua famiglia. Già dalla “scheda agiografica”, che riporta l’intestazione della festa, leggiamo un ordine insolito: “Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe”. Fino a poco prima si parlava tout court di “Giuseppe e Maria”, il che è tutto dire: è cambiato l’ordine, sono cambiate le priorità. A seconda dei vangeli che si alternano, i fatti riportati rispetto alla nuova situazione sono diversi e si va dalla fuga in Egitto al ritrovamento del Bambino nel tempio a discutere con i dottori o, è il brano di oggi, alla sua presentazione al tempio, accolto da Simeone e Anna; brano che leggeremo anche il prossimo 2 febbraio. Non è che una rassegna di alcuni fra i momenti più significativi nei quali è coinvolta la famiglia come tale, dai quali si possa cogliere, se così si può dire, l’eccezionalità della normalità. Le difficoltà che via via si presentano, non devono essere motivo di scontro o di disgregazione, ma vanno affrontate con tutto il senso di responsabilità necessario, ognuno nel proprio ruolo, che attraverso di esse viene perfezionato. Nessuno nasce educatore, bensì lo diventa con l’esperienza quotidiana ed è solo nella solidarietà e nella reciprocità che si cresce. In un paio di circostanze l’evangelista rileva che, di fronte a ciò che non comprendeva, Maria serbava tutte queste cose nel suo cuore. La famiglia così strutturata è anche il primo ammortizzatore sociale: dove c’è tensione, questa tende a espandersi e, viceversa, se arriva dall’esterno, in una cerchia familiare equilibrata si stempera. Il primo gennaio festeggiamo Maria nella sua veste di corredentrice: invochiamola perché protegga le nostre famiglie e le preservi da ogni traversia.

Lettera aperta del 27 dicembre 2020

Inserito il 23 Dicembre 2020 alle ore 20:29 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 27/12/2020. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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A Natale rendiamo grazie

Inserito il 23 Dicembre 2020 alle ore 20:13 da Don Gianni Antoniazzi

Il Natale è gratitudine e affetto a Dio che salva. Pur con le difficoltà del 2020 il 31 dicembre diremo grazie. I pastori, pur con fede semplice, riconoscono che Dio vuole solo il bene e la vita. Il male ha origini altrove.

Mentre ancora celebriamo il Natale, annunciamo che, secondo nostra abitudine, celebreremo anche quest’anno la solenne Messa di ringraziamento. A molti potrà sembrare un rito singolare, quasi improprio, visti gli eventi degli ultimi mesi. È importante, dunque, spiegare la ragione della preghiera di giovedì prossimo.

Chi ha fede riconosce che da Dio viene sempre e soltanto il bene, la bellezza e la giustizia. Se c’è una fatica, se abbiamo portato il peso, se in quest’anno abbiamo contemplato la devastazione della malattia, ebbene questo non fiorisce dalle mani di Dio, ma viene dall’uomo che non ha ancora imparato ad aver cura della realtà, della vita, della salute. L’esistenza nasce sempre buona dalle mani del Padre. Altri la rovinano. Per questo il cuore della fede è la capacità di fare Eucaristia, che tradotto significa “rendimento di grazie”. Quando poi l’umanità non riesce ad aver cura del dono di Dio, nasce la fatica del vivere quotidiano. I pastori, pur considerati rozzi, avevano compreso che il Padre è sempre benevolo, così si recano con gioia alla mangiatoia, ringraziano e adorano.

Sarebbe importante, anche dal punto di vista umano, imparare a ringraziare. Nessuno riesce ad essere contento senza la gratitudine. Ricordiamoci dunque dell’Eucaristia il 31 dicembre. La celebrazione solenne sarà alle 18:30. è confermata anche l’Eucarestia delle 16:00.

don Gianni

Virgo prius ac posterius

Inserito il 20 Dicembre 2020 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

Virgo prius ac posterius: frase arcana contenuta in quella delle Antifone della Vergine Maria che ci accompagna dall’Avvento fino al 2 febbraio. L’arcano, però, non consiste tanto nel latino, peraltro comprensibilissimo, quanto nel concetto che racchiude: vergine prima (del parto) e anche dopo. Non è di facile acquisizione, legati come siamo a parametri di fisicità che non percepiscono fenomeni di tal fatta. Evidentemente si tratta della vera virginità, quella spirituale, mentale, sentimentale e comportamentale che va capita con l’occhio di quella stessa fede che ha letto e decretato l’immacolata concezione di Maria, da poco celebrata e che, guarda caso, riportava lo stesso vangelo proposto oggi. Se Dio ha deciso che i tempi fossero maturi per riconciliarsi con l’uomo, che L’aveva profondamente disatteso con la diffidenza e la presunzione, era logico che preparasse un percorso adeguato a mettere la sua creatura in grado di “riscattare” almeno a un livello corrispettivo la colpa originale. Un percorso talmente sorprendente da essere umanamente inimmaginabile. Nel suo amore smisurato non si è limitato a inviare il Figlio promesso usando effetti speciali, ma si è incarnato nell’uomo stesso, innescando analoghi procedimenti. Poteva farlo in una figura compromessa dal peccato originale? Certo che no. Poteva servirsi di una persona che non fosse totalmente “vergine” nella sua impostazione? Ovviamente no. Poteva non avere dai protagonisti tutta la disponibilità necessaria e una fede autentica che superasse l’impasse di un fenomeno incomprensibile? No. Il Vangelo pertanto rivela i fatti e la fede ci indica come sono avvenuti. Padronissimi di non crederci e di continuare a ritenerci superiori a queste cose, seguendo la logica insinuata dal serpente che ha tentato i nostri progenitori; consapevoli, però, di fare la stessa fine e di finire buggerati. Ma l’amore di Dio va oltre: questa incarnazione vuol assumere e sublimare la sofferenza fino alla morte, che, tuttavia, non sarà più un epilogo. La resurrezione sarà la vittoria finale che metterà in atto un “riscatto” totale. Oggi quindi siamo chiamati a rivivere i cieli che si squarciano, come recita l’antifona d’ingresso, e ad accogliere il Salvatore che nasce bambino tra noi, come dice l’analoga antifona di Natale. Se siamo pronti, lodiamo Maria cantando con convinzione l’incipit dell’antifona citata all’inizio: “Alma, Redemptoris Mater” (Immacolata, Madre del Redentore). BUON NATALE.

Lettera aperta del 20 dicembre 2020

Inserito il 16 Dicembre 2020 alle ore 16:41 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 20/12/2020. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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Natale è per incontri incredibili

Inserito il 16 Dicembre 2020 alle ore 16:19 da Don Gianni Antoniazzi

Il Natale celebra l’incontro fra Dio e l’umanità. Egli, per legarsi a noi, supera ogni barriera
Diventa fragile, si consegna nelle nostre mani, in modo da poter superare le tensioni.

Il Natale è la festa degli incontri impossibili. Maria ed Elisabetta abitavano a molti giorni di cammino: il viaggio di andata e ritorno durava più della missione sulla luna. Erano diverse per età e cultura. Eppure festeggiano insieme. Anche i pastori erano lontani dalla fede. Non sapevano leggere, ignoravano la scrittura, non rispettavano le norme sociali; ma l’angelo si rivolge a loro e li conduce alla mangiatoia. Ci sono poi Simeone ed Anna, giunti alla fine di una vita spesa per aspettare il Messia. Lo trovano quasi per caso. Infine, i Magi: sono i più distanti, vengono dall’Oriente, non appartengono al popolo, non conoscono il luogo della nascita, ma quasi per sfida si mettono in viaggio, spinti dalla voglia di sapere.

Davvero il Natale compone incontri incredibili. Mentre ci prepariamo a un Natale di distanze sociali, con coraggio prudente potremmo tentare in questi giorni di riprendere in mano un “legame perduto”. Forse basta una telefonata, forse un segno, anche solo per tenere la porta aperta. Che brutto quando anche la Chiesa mostra segni di distacco e di condanna irreversibile! Il bambino del presepio ha sempre le mani aperte e resta disteso in una mangiatoia, disposto a farsi mangiare. A lui non manca certo la voglia di incontrarci, senza durezza né condanne.

don Gianni

Lettera aperta del 13 dicembre 2020

Inserito il 10 Dicembre 2020 alle ore 10:45 da Redazione Carpinetum

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Un dono da offrire a Natale

Inserito il 10 Dicembre 2020 alle ore 10:35 da Don Gianni Antoniazzi

È più bello dare che ricevere. Sosteniamo l’iniziativa dal nome “Scatole di Natale”. L’idea nata a casa nostra si sta diffondendo in Italia. La parrocchia mette gli spazi e aggiunge un buono spesa per ogni pacco regalo

Cari amici, c’è un’iniziativa intelligente che potremmo sostenere. Riguarda i regali di Natale. Ricevere un dono è bello, ma, credetemi, è ancor più bello farne uno (per piacere guardate questo video).

Stiamo attraversando un periodo faticoso e non tutti possono permettersi di portare un dono alle persone più care.

Ecco una proposta: chi può potrebbe preparare una scatola da scarpe con del contenuto a sorpresa. Anzitutto decida se è destinata a un uomo, a una donna, a un bambino o a una bambina. Poi, nella scatola dovrà sistemare i doni che ha pensato, lasciandosi aiutare magari dalla lista riportata di seguito, oltre che a pagina 2 di lettera aperta di questa settimana.

Sarebbe importante ricordarsi di inserire un biglietto di auguri, scritto a mano. Alla fine, chiusa la scatola, componga il regalo con carta e fiocco e, in un angolo, indichi se il destinatario è uomo – donna – bambino/a. È importante usare le normali precauzioni sanitarie indicate dalla legge.

Noi potremmo raccogliere i doni, sistemarli nell’ex Bottega solidale, e, dal 20 al 24, distribuire le scatole a chiunque chiedesse il dono. Se la scatola fosse aperta, ci impegniamo a metterci dentro un ulteriore buono spesa. Chi prende il dono potrebbe offrirlo a sua volta a qualche persona cara. Che ne dite?

Siccome, per esperienza, in streaming si fa fatica a prendere decisioni riunendo il Consiglio pastorale, sentito il parere delle persone che frequentano abitualmente la parrocchia, lancio l’idea e, chi vuole, collabori. Ne daremo resoconto alla fine.

don Gianni

(da lettera aperta)

Dono di Natale in concreto

Spieghiamo concretamente come realizzare la proposta.
“Scatole di Natale” è un’iniziativa solidale che si sta allargando a tutta Italia per donare un momento di gioia e di leggerezza a persone in difficoltà. L’iniziativa è nata proprio nella nostra città grazie all’intraprendenza di Tommaso Castiglione, dell’A.S.D. Basket Gazzera, e Laura Gasparini di Caritas Italiana.

Come funziona il progetto? Prendi una semplice scatola da scarpe e mettici dentro:

  • 1 cosa che tenga caldo (guanti, sciarpa, scaldacollo, calzini, cappellino, maglione, coperta ecc.)
  • 1 cosa golosa (caramelle, cioccolata, mandorlato ecc)
  • 1 passatempo (libro, rivista, sudoku, matite colorate ecc.)
  • 1 prodotto di bellezza (deodorante, lamette e dopobarba, crema idratante, bagno schiuma, profumo ecc.)
  • 1 biglietto con parole gentili

Per esempio la scatola Uomo/Donna potrà contenere: la COSA CALDA e il PASSATEMPO, anche “usati”, ma devono essere in buono stato e possibilmente igienizzati; la COSA GOLOSA, cibo non deperibile, in confezione integra; il PRODOTTO di BELLEZZA, la confezione deve essere integra e completa; il BIGLIETTO GENTILE sarà infine ciò che scalderà più il cuore di chi aprirà la scatola.

Altro esempio per la scatola Bimbo/a: la COSA CALDA e il PASSATEMPO possono essere “usati”, ma in buono stato, puliti e possibilmente igienizzati; la COSA GOLOSA, dolciumi o caramelle sarebbero sicuramente apprezzatissimi (non deperibili e in confezione integra); il PRODOTTO di BELLEZZA, un dentifricio o uno spazzolino per bambini, un orologio, dei gioiellini per bambini ecc. (tutto integro e in buono stato e possibilmente igienizzati); il BIGLIETTO GENTILE potrà essere accompagnato da un disegno fatto dal vostro bambino, con un giocattolo integro e completo, un libretto di racconti per bambini ecc.

Quando hai raccolto tutto incarta la scatola, se ti fa piacere decorala e scrivi in un angolo a chi è destinato il dono: donna, uomo o bambino/a (aggiungere fascia età). Le scatole devono restare in qualche modo apribili per facilitare un eventuale controllo da parte delle autorità preposte. Il pacco può essere consegnato in canonica a Carpenedo e ritirato negli spazi dell’ex bottega solidale dal 20 al 24 dicembre.

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