Lettera Aperta del 3/2/2013
Inserito il 31 Gennaio 2013 alle ore 08:12 da Redazione CarpinetumPubblicata anche online Lettera Aperta di questa settimana, la trovate nell’archivio. Aspettiamo i vostri commenti tramite il blog oppure via email!
Pubblicata anche online Lettera Aperta di questa settimana, la trovate nell’archivio. Aspettiamo i vostri commenti tramite il blog oppure via email!
Il motto latino dice: “unicuique suum” (a ciascuno il suo). Le fotocopie per la parrocchia si devono fare in parrocchia, quelle per il lavoro al lavoro, e quelle personali col computer di casa o in negozio. Non mescolerei ebrei e samaritani. In canonica ci sono le fotocopiatrici: chi ne ha bisogno per le attività di fede venga ad usarle serenamente. Ma con giudizio. Pare infatti che non si possa più prescindere da quintali di carta stampata.
Ma io dico: i nostri nonni che non avevano la fotocopiatrice sono forse tutti all’inferno? Al rovescio, la fede in Cristo Risorto era, se possibile, anche più forte e radicata di oggi: capaci di formare famiglie secondo il Vangelo e di donare la vita intera per Dio. Mi vergogno a pubblicare il bilancio 2012: abbiamo speso per cancelleria (= fotocopie e simili) 5.000 euro, cifra che NON possiamo permetterci. Qualcuno sostiene che bisogna pur adeguarsi ai tempi. Lo so, sarò vecchio ma non anacefalo: dico che questo tempo chiede verità (non la stampa di stupide banalità), essenzialità (5 copie in più non servono), rispetto per l’ambiente, riduzione degli sprechi (la carta viene dagli alberi e il toner è cancerogeno). Se anche la parrocchia fosse ricca, dovrebbe spendere prima di tutto per chi è più coinvolto nella crisi.
Bisogna tornare all’uso della memoria umana che non consuma energia e sviluppa la sapienza (“non fa scïenza, sanza lo ritener, aver inteso”, Dante, Paradiso V). E la revisione deve cominciare da noi preti: ricevo quintali di carta inutile da ogni ente religioso. E sorge il sospetto per qualcuno che sia vero il vecchio adagio: “chi non sa vivere, scrive”.
don Gianni
Pubblicata anche online Lettera Aperta di questa settimana, la trovate nell’archivio. Aspettiamo i vostri commenti tramite il blog oppure via email!
Il 14 gennaio 2013 si è trattato della prossima visita del Patriarca Francesco prevista per il 7 marzo. Il Patriarca Francesco è un pastore che ama incontrare, salutare e intrattenersi con la gente, che ha manifestato un grande interesse per la pastorale parrocchiale.
Considerando che l’inizio della visita è solitamente previsto per le ore 16 con termine alle ore 21, si propone:
L’ultimo punto all’ordine del giorno sono gli appuntamenti di quaresima, primo fra tutti le Sacre Ceneri, ove tutta la comunità si riconosce come tale. Si propone di celebrare la Santa Messa per tutti alle ore 18.30, è questa la celebrazione centrale, poi alle ore 20.45 per chi non può essere presente prima. Si propone di mantenere la Via Crucis del Venerdì Santo per le vie della parrocchia.
Si chiede infine che si favorisca la partecipazione dell’assemblea alla Santa Messa domenicale delle ore 10.30 riducendo e semplificando i canti.
Si pone anche l’attenzione alle difficoltà che suscitano i moduli che devono essere compilati dai padrini dei ragazzi che riceveranno i sacramenti, vista la sempre maggior diffusione di persone divorziate. Don Gianni ricorda a proposito che il padrino è innanzitutto un testimone di fede, di speranza e di carità.
In chiusura si sottolinea quanto prezioso e ricco sia stato il campo invernale dei giovani a fine anno a Gosaldo.
Solo Dio conosce quale sia il valore del servizio fraterno in mezzo a noi. Qui parlo di quelle cifre verificabili da tutti.
Il gruppo San Vincenzo, che sostiene innumerevoli situazioni, nel 2012 ha avuto entrate economiche per € 20.952,67 mentre le uscite sono state € 20.770,90.
Il gruppo missionario (sempre di carità si tratta) nel 2012 ha versato per adozioni a distanza e offerte varie € 165.600,00 fra India, Kenya e Filippine: tutto per sostenere 1.020 bambini (!): se tutti dessero tanto valore al denaro saremmo già fuori dalla crisi.
Tanti gruppi mettono a disposizione tempo, energie e risorse per il bene degli “ultimi”. Ma è difficile quantificarle: in tutto (Ritrovo, Mughetto, San Camillo…) sono impegnate almeno altre 50 persone.
Presento con più larghezza il lavoro della Bottega Solidale ove incessantemente crescono le richieste, man mano che passano le settimane.
Al momento sostiene 1.850 persone con una borsa di spesa settimanale. «È il massimo che possiamo fare per gli spazi a disposizione e per la merce che riusciamo a reperire, ma servirebbe molto di più e c’è sempre l’angoscia di chi rifiutare», dice il responsabile Mario Scagnetti. Si assistono una quarantina di persone singole (tutti maschi di una certa età). Circa 65 sono i nuclei familiari con 2 persone. La parte del leone la fanno i nuclei con 4 o 5 componenti (occhio: quasi sempre adulti). Ma qualcuno conta anche 8-9 familiari insieme. Quando viene a chiedere aiuto una donna con bambini piccoli non si dice mai di no. A proposito i bambini sotto i 2 anni sono 50, e mancano omogeneizzati. Chiaramente si controlla che le stesse persone non vadano poi a fare la stessa cosa nei Centri don Vecchi qui vicino.
Mario dice che «i prodotti sono molto diminuiti. Sentiamo la mancanza del latte, del “secondo” (formaggi, burro e olio). I farinacei vanno anche bene (biscotti e kracher), ma la pasta che un tempo era in abbondanza ora bisogna razionarla». Dal Banco Alimentare di Verona (che gestisce anche gli aiuti della Comunità europea) riceviamo metà derrate rispetto a qualche anno fa. È molto diminuita anche la raccolta dai Mercati Ortofrutticoli, mentre tiene l’offerta del pane vecchio. C’è una convenzione con la ditta Pam che porta qui la merce in scadenza da Firenze in su. Un grosso aiuto lo riceviamo anche dai Supermercati Lando (magazzino generale di Cazzago di Pianiga) che forniscono diverso materiale. I volontari del gruppo, compresi gli autisti, sono 35. Quindici in bottega, 7 signore addette alla mondatura della verdura e, per il trasporto dai magazzini alla bottega, sono 7 uomini e 5 autisti circa, più il responsabile e sua moglie.
Andrebbe aggiunta qualche spesa di cancelleria, i sacchetti di plastica per la distribuzione, i prodotti da acquistare per compensare le eventuali mancanze. Molto ancora andrebbe aggiunto, ma qui ci fermiamo.
don Gianni
Pubblicata anche online Lettera Aperta di questa settimana, la trovate nell’archivio. Aspettiamo i vostri commenti tramite il blog oppure via email!
Secondo tradizione, all’inizio dell’anno diamo alcuni bilanci. Cominciamo da quello che riguarda la vita della nostra gente.
Nel 2012 ci sono stati 63 funerali: 98 nel 2011, mentre solo 53 nel 2010. Secondo la Ditta I.O.F. Busolin, che ha uno sguardo anche più completo del nostro, il numero dei decessi nella nostra parrocchia è in calo, a testimonianza di una vita media più lunga.
Per quanto riguarda invece i battesimi dobbiamo registrare un dato preoccupante. Pensate che nel 2000 sono stati 92 e ben 105 nel 2005. Poi, nel 2006 solo 52, nel 2010 – 46, nel 2011 – 55 e quest’anno appena 42, dei quali 22 da fuori parrocchia. Davvero un calo preoccupante.
La vita della catechesi è invece sostenuta dal gran numero di persone che fanno riferimento a questa comunità pur abitando fuori. La ragione è data da un legame affettivo e storico, ma anche dal fatto che i nostri nonni accudiscono i nipoti e li portano a scuola e alla catechesi qui. E dunque: quest’anno 64 ragazzi riceveranno i sacramenti dell’iniziazione. Lo scorso anno 82, due anni fa 79, e prima rispettivamente 68 e 56.
Una parola anche sui matrimoni: nel 2012 ne abbiamo celebrato solo 17. Una miseria se si pensa che nel 95 sono stati 66 (nel 2000 furono 48; 45 nel 2003; 32 nel 2004; 23 nel 2005). Non è solo questione di calo demografico: cresce il numero di giovani che non prendono decisioni impegnative (cioè per sempre) sul futuro.
Messi così i dati non danno un grande conforto. Sembra di stare in una società stanca di vivere. Sappiamo però che lo Spirito del Signore si farà presente. Celebrare in questa domenica il Battesimo di Gesù significa contemplare un gesto pieno di vita, col quale Dio rinnova l’uomo vecchio.
don Gianni
Pubblicata anche online Lettera Aperta di questa settimana, la trovate nell’archivio.
In questo numero segnaliamo la risposta del parroco a una nostra parrocchiana circa le parole del parroco di Lerici.
Nelle ultime settimane abbiamo pubblicato ben due numeri speciali della Gazzetta dei Carpini che vi invitiamo a visitare.
Questa immagine è presa dal grande quadro posto nella nuova cappellina.
Notiamo due fatti: la luce del quadro viene tutta dal Bambino Gesù mentre la stella quasi scompare come un piccolo punto nella parte alta.
È Cristo che, anche oggi, illumina i passi della vita umana. Le altre “stelle” devono lasciare il passo a lui. In secondo luogo bisogna notare che è Maria a presentarlo ai Magi.
Lei è immagine della comunità dei credenti.
La luce di Cristo giunge agli uomini del nostro tempo solo per le mani della Chiesa e di quei cristiani che, con coraggio e dedizione, continuano a mettere in pratica il Vangelo. Rifiutare la comunità e la Chiesa significa rifiutare Cristo stesso, vivere nel buio l’esistenza.
don Gianni Antoniazzi
Pubblicato anche online il primo numero di Lettera Aperta del 2013!
Lo trovate come sempre nell’archivio.
Aspettiamo commenti e opinioni!