Il blog di Carpenedo

Il blog di Carpenedo
La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Alle fonti della speranza

Inserito il 27 Marzo 2011 alle ore 07:11 da Don Danilo Barlese

Fratelli, giustificati per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo. Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio. La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato. Infatti, quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi. Ora, a stento qualcuno è disposto a morire per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire per una persona buona. Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi nel fatto che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi. (Rm 5, 1-2. 5-8)

San Paolo, in questo brano fondamentale della lettera ai Romani, ci ricorda che chi, credendo in Gesù Cristo, ha fatto il passo decisivo nel cammino della salvezza, non è ancora libero da preoccupazioni e sofferenze. Lo aspettano infatti dolorose tribolazioni, di fronte alle quali però è sostenuto oltre che dalla fede, anche dalla speranza e dall’amore.

La riflessione si apre in modo piuttosto brusco, ma molto efficace: «giustificati» scrive Paolo. La “giustificazione” mediante la fede rappresenta ormai un dato di fatto che ha cambia­to radicalmente la vita del battezzato: “siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo”. Nel linguaggio biblico la pace rappresenta un’armonia profonda dell’uomo con Dio, che comporta la pienezza di tutti i beni materiali e spirituali. Alla fine dei tempi il pellegrinag­gio di tutti i popoli al monte del tempio del Signore alla ricerca del­la parola di Jahwè comporterà l’eliminazione della guerra e una pa­ce universale. Non solo l’u­manità, ma anche tutto il cosmo sarà coinvolto in essa. è significativo che la pace, strettamente collegata con la giustizia, sia presentata come un dono dello Spirito. Per l’apo­stolo questa Pace è il dono più grande di Cristo.

Insieme alla Pace i credenti hanno ottenuto “l’accesso alla Grazia” nella quale si trovano.

Il cristiano è continuamente a contatto con il dono che Dio ha fatto di se stesso in Cristo.

Di questa speranza ci si può vantare proprio perché si tratta di un dono di Dio e non della presunzione di diventare giusti mediante l’osservanza della leg­ge.

La Speranza costituisce il fondamento su cui poggia il discepolo per essere fidu­cioso.

Non si tratta però di una fiducia che na­sce in un contesto di vita agevole, privo di contrasti. Al contrario: la speranza è vissuta all’interno delle avversità. Il cristiano non è messo al riparo dalle contraddizioni e dalle prove che dilacerano la storia e l’esistenza delle persone. Resta invece sul campo di battaglia in cui le forze del male e della distruzione si battono ancora con pericolosità, ma è sorretto da fiduciosa sicurezza. La speranza cristiana non si riduce  a  ottimismo  facile,  tanto  meno   a  pigra  evasione dal presente o a vile fuga. è invece fiduciosa attiva presenza nel mondo, nonostante tutto. L’apertura al futuro è inscindibile dall’assunzione di una piena responsabilità operativa nell’oggi. La sicurezza viene dall’amore di Dio che ha invaso il suo intimo. L’amore di Dio è gesto concreto di donazione del suo Spirito non una “consolazione sentimentale”.

La speranza non delude, non sarà smentita, perché non è vuota attesa ma esperienza viva di un reale anticipo della pienezza che si attende: Dio è amore.

Don Danilo

Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita

Inserito il 20 Marzo 2011 alle ore 08:01 da Don Danilo Barlese

Figlio mio, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo. Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa, non già in base alle nostre opere, ma secondo il suo progetto e la sua grazia. Questa ci è stata data in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata ora, con la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’incorruttibilità per mezzo del Vangelo. (2 Tm 1, 8b-10)

Paolo è vecchio e bloccato in carcere «come un malfattore».
Chiede a Timoteo di essergli vicino, proprio nel mezzo della Roma di Nerone! Aderire a Paolo è martirio pos-sibile, quasi certo.  Così Timoteo renderà concreta la testimonianza al vangelo.

“Egli infatti ci ha salvati e ci ha chiamati con una vocazione santa”.

L’apostolo ora ricorda la «forza di Dio» con cui si compie la storia della salvezza. La piccola ubbidienza umana non è altro che il fragile “sì” in risposta all’immenso eterno “sì” di Dio all’uomo.

“Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati”: è l’incomprensibile, amorevole, inclinazione di Dio verso il peccatore perduto, così assoluta, definitiva e efficace da essere presupposto di ogni singola azione di salvezza. Dio ci rivolge la parola: ci chiama e ci affida la stessa missione del Figlio.

La «vocazione» è «santa» perché proviene dal Dio santo e tende alla sua santità; perché Egli è colui che detiene tutta la grazia della redenzione, la quale non solo, in senso negativo, salva da qualcosa, ma, in senso positivo, chiama, mediante la parola mette in piedi e imprime al chiamato il volto dell’eternità.

La vita cristiana si basa in tutto e per tutto sulla vocazione: ogni cristiano è chiamato a seguire Gesù. Ascoltare e rispondere a lui costituisce il compito di tutta la vita.

Il fatto che noi non siamo chiamati «in base alle nostre opere», per Paolo è proprio l’espressione della grazia più alta. Che fondamento incerto sarebbero le nostre opere per la redenzione e la vocazione! Le nostre «opere» hanno la loro collocazione all’interno dell’ampio e precedente proposito di salvezza di Dio.

La Grazia (la vita nello Spirito) ci è stata donata in Cristo Gesù fin dall’eternità, ma è stata rivelata solo ora in Cristo Gesù.

L’umile apparizione del Redentore nella «pienezza del tempo» ci fa facilmente dimenticare che in questa pienezza del tempo si manifesta la pienezza dell’eternità, nell’ora storica della decisione la decisione eterna di Dio a favore dell’uomo.
Senza tutta la durezza, la crisi, la purificazione della croce, non potremo ricevere la grazia dell’eternità. Cristo Redentore, Crocifisso e Risorto è il fondamento della nostra salvezza. Chi risponde realmente alla chiamata sa di incontrare la vita eterna e, rispondendo, di assumerla in sé.

La fortezza cristiana deve guardare negli occhi la morte che è stata vinta e sapere che Cristo ne ha fatto lo strumento della sua «vita immortale». Per mezzo della morte di Cristo la vita è stata «fatta risplendere», fatta uscire dalle «tenebre e dall’ombra di morte» che la coprivano; la morte di Cristo è il momento in cui la vita eterna irrompe nel tempo, ancora di più: è portatrice, sacramento della vita.

Don Danilo

Buona Quaresima a tutti!

Inserito il 13 Marzo 2011 alle ore 07:22 da Don Danilo Barlese

Preghiamo gli uni per gli altri perché questi quaranta giorni siano veramente, per ciascuno di noi, preparazione all’incontro con il Crocifisso Risorto che rinnova nella nostra vita la forza della Speranza, la luce della Fede, la passione della Carità.

Sia un cammino vissuto insieme per ritrovare la bellezza dell’appartenenza all’unico Signore, nella Comunità cristiana, a servizio del mondo.

Sia un cammino che ritrova “i fondamentali” di chi desidera seguire Gesù: la Parola di Dio, l’Eucarestia, la Carità quotidiana, il Perdono, la Confessione sacramentale, la testimonianza nella vita di tutti i giorni.

Sia un cammino che accompagna anche alla celebrazione dell’8 maggio in cui riceveremo l’abbraccio del Papa che viene a confermarci nella fede. Sarà un momento forte di comunione e di unità: ci farà fare esperienza sia della Chiesa diocesana e universale, sia della nostra parrocchia come famiglia di famiglie in Cristo.

Sia un cammino che aiuti a ritrovare, attraverso il digiuno, la carità e la preghiera spazi di incontro e di dialogo in famiglia, di aiuto e di attenzione reciproca, di partecipazione corale alle celebrazioni liturgiche. Buona Quaresima a tutti!

Don Danilo

Orari e appuntamenti del tempo di Quaresima

Inserito il 9 Marzo 2011 alle ore 07:03 da Redazione Carpinetum

Abbiamo pubblicato anche sul sito, oltre che già su Lettera Aperta, il riepilogo degli orari e appuntamenti del tempo di Quaresima che inizia oggi con le Ceneri per le quali si svolgeranno Sante Messe alle ore: 8.30 – 10.00 – 17.00 – 18.30 – 21.00 (quest’ultima pensata appositamente per chi lavora o studia fino a tardi).