Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Da star a boca verta!

Inserito il 31 Gennaio 2021 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

Da star a boca verta! Quante volte ci siamo serviti di questa locuzione, magari privi di altri termini per esprimere in sintesi il massimo della meraviglia! Non succede solo nel vedere cose che non ti aspettavi, ma anche nell’andare ad ammirare ciò che già sapevi essere sublime. E la reazione non si limita alla vista, ma coinvolge tutto ciò che esalta in qualche modo i cinque sensi. Tuttavia, con i vari stimoli che oggi ci derivano da ogni parte e con l’aumentato livello di conoscenza e di cultura, ci sono meno occasioni per restare a bocca aperta, rispetto a una volta, o, meglio, i livelli si sono più elevati. Un tempo avevo quale segretario della direzione di un partito un vero e proprio poeta. È noto che non c’è nulla di tanto noioso quanto una relazione politica, magari incentrata sullo sciorinamento di dati. Ebbene, questo “fenomeno” riusciva ad affascinarti ugualmente solo per il modo con cui farciva il suo dire. Ovviamente era agli antipodi del politichese in uso, per cui non fece molta carriera. Ora, figurarsi come doveva essere Gesù quando parlava e si proponeva, se anche oggi, non più con i quattro “zoticoni” di pescatori delle ultime due domeniche, ma in un ambiente di “iniziati” e, con ogni probabilità, di prevenuti è riuscito a strabiliare. Qualcuno potrebbe insinuare che tutti sono stati sorpresi dal gesto di liberazione dell’indemoniato. Per chi avesse la mente sgombra, potrebbe essere. Per gli scafati pieni di pregiudizi non funziona, nemmeno se li sommergi di effetti speciali. Fatto sta che pure questi convengono che il Maestro si muove in modo “autorevole”. Per ben due volte, nella breve pericope di oggi, si utilizza questo termine, quasi a voler sottolineare che non basta essere investiti di una qualche carica (il Messia in quel momento era solo “il figlio del falegname”) per acquisirlo, bensì conta il contenuto del messaggio veicolato e la credibilità che riscuote. Lo capissero i nostri politici e tutti quelli sono preposti a governare persone e a curare anime!! Oggi, come sempre ma più che mai, la gente ha bisogno di prestare ascolto e affidarsi a chi parla con autorità e non agli imbonitori di piazza, a chi promette e non mantiene e ai millantatori. Per fortuna c’è sempre una possibilità di scelta: quella di ricorrere al Vangelo, di predisporsi a leggere la buona novella, balsamo per tutti gli stati d’animo, di ricavarne quanto serve per un buon equilibrio, compresa la capacità di sopportare quelli che concionano senza autorevolezza.

Lettera aperta del 31 gennaio 2021

Inserito il 28 Gennaio 2021 alle ore 10:25 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 31/1/2021. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Perché non fare un voto?

Inserito il 28 Gennaio 2021 alle ore 10:20 da Don Gianni Antoniazzi

Qui non si tratta della situazione politica: “lettera aperta” deve mantenere uno sguardo alto. Ragioniamo sul fatto che, di fronte agli ostacoli più gravi, i cristiani del passato facevano un “voto”. Oggi facciamo silenzio.

Domenica scorsa una persona mi ha chiesto di fare un “voto” al Signore per la fine della pandemia. Attenzione, perché le parole vengono da un’intelligenza formata, concreta, disponibile al servizio, poco abituata alle frivolezze. Mentre discorreva, quel tale continuava a sanificare la chiesa col disinfettante: sapeva come si combatte il Virus.

La questione è profonda. C’è stima per la scienza e la sua efficacia: ci mancherebbe. Da sola, però, non basta. Vediamo le speculazioni intorno al vaccino: come potremo guarire se qualcuno resta senza farmaci? Guardiamo la politica: il Paese avrà una ripresa se le guide sono “indurite”? Osserviamo l’economia: nel pianeta cresce il capitale dei ricchi e aumenta il numero dei bisognosi. Potremo restare in salute fra gente indigente? Oltre alla scienza serve la conversione al Vangelo. Allora forse guariremo.

Non sarebbe giunto dunque il momento di fare un voto ufficiale al Signore perché risani le nostre intelligenze? Venezia, in passato, più volte ha percorso questa strada. Erano tutti stupidi? Siamo forse più maturi di loro? Se pensiamo alla nostra condizione politica, sociale, economica e religiosa avremmo soltanto da imparare.

Su questo tema del “voto”, le nostre guide spirituali e politiche fanno un silenzio assordante. Pare che in tutti sia tramontata la fede. Sembra importante “parlare” solo di questioni sociali. Sarebbe scandaloso ammettere che i nostri vecchi furono saggi? Non solo saggi, ma anche furbi: la costruzione di un tempio riattivava il lavoro, muoveva i mercati, faceva pubblicità, attirava i curiosi, mostrava ai commercianti la salute della città. Povera Italia.

don Gianni

Lettera aperta del 24 gennaio 2021

Inserito il 20 Gennaio 2021 alle ore 19:02 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 24/1/2021. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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I cristiani cambiano, i laici poco

Inserito il 20 Gennaio 2021 alle ore 18:50 da Don Gianni Antoniazzi

In questa settimana celebriamo la preghiera per l’Unità dei cristiani. Domenica scorsa è stato il giorno del dialogo con gli Ebrei. In pochi decenni i credenti hanno compiuto molti passi. I “laici” forse meno

Dal 18 al 25 gennaio si celebra la settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani. La storia passata ci ha consegnato diverse “confessioni” di fede, nate anche per pretesti economici e politici. Negli ultimi decenni, però, fra discepoli di Gesù non ci sono stati scontri, anzi, dal Concilio Vaticano II in poi è maturata una convergenza sempre maggiore fra cattolici, ortodossi, evangelici, luterani, anglicani e altri credenti in Cristo.

C’è poi una seconda considerazione: domenica scorsa, 17 gennaio, si è celebrato il dialogo con gli ebrei. Anche con costoro c’è stato un forte avvicinamento. Fino al Concilio la Chiesa nutriva per loro un atteggiamento ostile. Nell’ultimo periodo ci sono stati segni di fraternità concreti e profondi. Si nota un cammino costante di avvicinamento nella pace, pur rimanendo ciascuno fedele a sé stesso.

Chi è nato in questo periodo non afferra del tutto i passi compiuti e non si rende conto dell’antica rivalità fra credenti. Certo: per essere fedeli al Vangelo, resta da compiere ancora una lunga strada, ma in tante occasioni i discepoli del Cristo hanno mostrato la grazia di un profondo rinnovamento.

Forse, invece, chi è poco o per nulla legato al Vangelo rimane ancorato a posizioni ideologiche e divisive: se gli è stata insegnata l’ostilità verso alcuni principi non sempre riesce a mettersi in discussione e talora si mostra aggressivo.

don Gianni

“Ut omnes unum sint”

Inserito il 17 Gennaio 2021 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

“Ut omnes unum sint” (affinché siano una cosa sola). È una frase tratta dalla preghiera rivolta al Padre da Gesù per i suoi discepoli, durante il lungo discorso di commiato pronunciato prima di uscire verso l’orto del Getsemani, dove sarebbe stato arrestato, e riportato da Giovanni al cap. 17. Era preoccupato il Messia per i suoi, che in più circostanze avevano agito in concorrenza fra loro e manifestato debolezze di varia natura; d’altronde li aveva prelevati in modo talmente disomogeneo che non poteva essere altrimenti. Ne abbiamo conferma in queste due domeniche in cui le pericopi di Giovanni e Marco descrivono la fase di “ingaggio”, ma sono convinto che il pensiero del nostro Maestro correva già alle contraddizioni e ai contrasti in cui la sua Chiesa sarebbe incorsa nei secoli a venire e che si sono puntualmente verificati, con tutte le divisioni che ne sono conseguite. L’attualità di questo riferimento torna per due motivi: il primo in quanto entriamo nella settimana dedicata alla preghiera per l’unità dei cristiani; il secondo avendo giusto nel 2020 celebrato il XXV dell’enciclica “Ut unum sint” di Giovanni Paolo II. Perché il processo ecumenico è così difficile e perché tutte queste divisioni, nonostante i ripetuti inviti del Salvatore a volerci bene fra noi come lui ce ne ha voluto, dato che è da questo che saremo riconosciuti suoi? Beh, c’è un dato scontato: è appagante per la nostra povera natura umana sentirsi in possesso della verità e quindi tacciare gli altri di eresia. Se poi il consenso è consistente, va gestito e subentrano altri interessi, la contrapposizione si accentua, i dogmi non condivisi contribuiscono a consolidarla e diventa altrettanto difficile rifluire. Tutte le raccomandazioni di Gesù intanto vanno a farsi friggere ed ognuno è convinto che a non ottemperarvi siano gli altri. E lo Spirito Santo non avrebbe dovuto illuminare le menti affinché tutto ciò fosse evitato? Certo, se tutti lo invocassero con il medesimo intendimento, ma tra le cose che il nostro discernimento partorisce c’è anche il relativismo, uno dei nemici più forti che ostacola la Sua azione e che si annida in ogni “fazione”, inducendo a distorcere la linearità di ogni eventuale soluzione. Perciò, l’impegno di ognuno di noi è quello di pregare per un dialogo produttivo, sollecitando lo Spirito a illuminare le menti di chi ci guida nella fede e a rimuovere i preconcetti, frenando la tendenza ai sofismi e tenuto conto che uniti pure il relativismo s’indebolisce e si vince.

Lettera aperta del 17 gennaio 2021

Inserito il 13 Gennaio 2021 alle ore 21:24 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 17/1/2021. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

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Il rischio dell’indolenza

Inserito il 13 Gennaio 2021 alle ore 21:19 da Don Gianni Antoniazzi

I profeti d’Israele esortano spesso a vegliare. Sanno che nella natura umana c’è l’istinto di vivere svogliati. Con la pandemia nasce la tendenza a restare alla finestra e osservare lo scorrere dei fatti senza inquietarsi

All’inizio dell’emergenza sanitaria qualcuno pensava che Venezia avrebbe dovuto aspettare la ripresa del turismo fino a marzo 2021. Quelle parole sembravano un’esagerazione. Adesso risultano ottimistiche. L’ipotesi è che ancora a lungo avremo la compagnia del Covid-19. La cura del vaccino sarebbe efficace per otto mesi appena, il Virus potrebbe mutare anche in modo consistente e, comunque, non tutti vorranno o potranno avere di questa difesa. Cosa faremo? Mentre imperversa la pandemia rinunceremo a vivere?

Altra cosa sono la prudenza, rispettare le indicazioni sanitarie e tenere la distanza. Altro è rassegnarsi. Mentre il Virus fa il suo corso è importante ri-organizzare le proprie abitudini, senza mai scendere in una sorta di letargo sociale. Davvero vogliamo stare con le braccia conserte per i prossimi mesi o chissà fin quando? La parrocchia riprende la catechesi e lo fa in sicurezza. Per chi fra noi ha fede e cerca l’incontro con Gesù, Signore, le Messe della domenica sono assicurate: grazie a Dio, fin qui non c’è stato alcun problema d’igiene. Bisogna trovare in fretta strade analoghe anche negli altri ambienti sociali e, per quanto possibile, riattivare la vita, lì dove dipende da noi compiere questo passo.

don Gianni

Bella testimonianza d’umiltà!

Inserito il 10 Gennaio 2021 alle ore 10:01 da Plinio Borghi

Bella testimonianza d’umiltà! “Bravo Maestro!”, verrebbe da dire, se non fosse che Gesù non ha certo bisogno dei nostri complimenti. Con tutta quella smania di auto esaltazione che da sempre imperversa a questo mondo, specie fra titolati, altolocati, preposti, governanti, esperti, capi di qualsiasi entità e così via (l’elenco non ha limiti), dalla quale nemmeno questo periodo ci ha risparmiati, anzi, il più grande in assoluto nasce come l’ultimo dei diseredati. Non solo, ma addirittura si rivela in tutta la sua fragilità e si accoda, Lui senza peccato, con quanti sono in fila per ricevere il battesimo dal suo “battistrada”, Giovanni. Nei tre anni a venire non ci risparmierà molti altri segni analoghi, per finire poi nel modo più vergognoso che mai si sia conosciuto. Il fatto che nella circostanza di oggi, presentato dalla liturgia come il secondo dei miracoli della rivelazione (il primo è stato l’Epifania e il terzo sarà alle nozze di Cana), il gesto si concluda con il massimo dell’esaltazione, con lo Spirito Santo che scende sotto forma di colomba e il Padre che lo indica come Figlio sul quale si è compiaciuto, è ancora più significativo circa gli effetti che la vera umiltà determina. La messa in mora di qualsiasi forma di auto referenza è evidente: ognuno di noi è chiamato a essere quello che è in tutta “normalità”, con lo spirito di servizio che è richiesto a seconda dei talenti ricevuti, senza tirarsi indietro, ma anche evitando di proporsi o, peggio, di imporsi, e lasciando che siano gli altri ad accorgersi del valore che possiamo rappresentare, senza approfittare del ruolo o delle capacità per creare difficoltà. E qui, da ex burocrate, mi si lasci spendere una critica particolare per il grave atteggiamento che certi “burosauri” hanno nei confronti della società da un lato, facendo un uso malsano del potere della burocrazia nel momento in cui tutto intralcia e tutto rallenta, invece di agevolare gli effetti dei provvedimenti, e dall’altro lato degli utenti, ai quali sovente propinano l’immagine di uno stato sovrano. Quindi, se vogliamo, tutti, essere a posto nella massima correttezza dei ruoli, guardiamo pure al nostro “Testimonial” seguendolo d’ora in poi passo passo nel Vangelo, dal quale di volta in volta, in caso di dubbio, potremo trarre input utili per agire di conseguenza e la forza che può derivare solo dall’esercizio della vera umiltà. San Giovanni apostolo ce lo ribadisce oggi, nella seconda lettura: solo accettando come riferimento il Cristo di Dio saremo dei vincenti.

Celebrazioni dell’Epifania

Inserito il 5 Gennaio 2021 alle ore 18:55 da Redazione Carpinetum

Esortiamo i lettori che prendessero visione di queste righe a ricordare la grande festa dell’Epifania del Signore. Le celebrazioni del 6 gennaio hanno il consueto orario festivo.

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