Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

I Santi e i Defunti

Inserito il 30 Ottobre 2011 alle ore 06:55 da Don Gianni Antoniazzi

Mentre la natura mostra segni di declino e fragilità, la liturgia ci invita a pregare i Santi e ricordare i defunti. Lo facciamo stando in piedi, presso le tombe dei nostri cari: in piedi, con un atteggiamento di ferma speranza nella vita eterna (in greco aneste indica la risurrezione).

La parrocchia si spende perché in questi giorni tutti possano prendere parte alla preghiera.

Ricordiamo intanto che in chiesa le Messe del giorno dei Santi avranno il consueto orario festivo (compresa quella del lunedì sera alle ore 18.30), mentre il 2 novembre ci saranno le celebrazioni alle 8.30, 10 e 11.30. La sera del 2, alle 18.30 faremo memoria dei defunti della parrocchia. Al cimitero saranno celebrate le Sante Messe sia l’1 che il 2 novembre alle 9 – 10 – 11  e 15 del pomeriggio. Il primo novembre la celebrazione pomeridiana sarà presieduta dal delegato del patriarca, mons. Orlando Barbaro, alla presenza delle autorità civili e militari con la deposizione di una corona d’alloro sul monumento ai caduti.

Da parroco ricordo che i nostri defunti vivono con Dio e saremo legati a loro quanto più noi staremo in comunione col Signore. È bello porre un fiore sulla loro tomba: ricorda l’affetto e l’attenzione per chi ci ha preceduto. Ma è più prezioso restare uniti nella preghiera. Far celebrare una messa in loro suffragio non costa nulla. Eppure proprio pochi fra noi ricordano questo gesto. Se poi qualcuno oltre alla preghiera desidera lasciare un’offerta in suffragio di un proprio caro, ebbene questo sarebbe un gesto che appartiene a quella carità che tutto vince, anche il distacco della morte.

don Gianni

Orario delle Sante Messe

Inserito il 23 Ottobre 2011 alle ore 08:11 da Don Gianni Antoniazzi

Ne abbiamo già parlato in chiesa ma è bene che qualche cosa resti scritto. Il Consiglio pastorale ha discusso l’orario delle Messe. Il parroco, che da troppo poco è in parrocchia, si è sforzato di ascoltare senza imporre alcun parere. Si è dunque deciso questo orario che sarà in vigore dal primo gennaio 2012.

La Messa del sabato sera e della domenica sera restano invariate alle 18.30. Anche le celebrazioni delle 8 del mattino e quella di mezzogiorno mantengono lo stesso orario. La Messa delle 10 non viene più ripristinata: i preti sono pochi.
Don Danilo aveva posticipato la S. Messa del fanciullo alle 9.30. Rimaneva però il problema della liturgia delle 11, troppo a ridosso di quella successiva. Così si è deciso di riportare la celebrazione dei più piccoli alle 9.00 (qualcuno preferiva 9.15) e di anticipare quella delle 11 alle 10.30, di modo da lasciare uno spazio conveniente fra tutte le celebrazioni.

Il parroco capisce che la scelta è faticosa, soprattutto per le famiglie con figli fra la seconda elementare e la prima media. Tuttavia chiede di essere sostenuto in questa decisione, presa in ascolto dei rappresentanti della comunità.  Non è detto che questi orari restino fissi per i prossimi 100 anni. Si può continuare ad esprimere la propria opinione, ma non vi possono essere continui cambiamenti. Come d’accordo riporto le indicazioni di voto e resto disponibile per ogni chiarimento

don Gianni

PROPOSTA 8.00 – 9.00 – 10.30 – 12.00 – Messa Vespertina 18.30
Favorevoli: Gianni Bonaldo,  Mariangela Vicarioto, Daniela Masiero, Lucia Carraro, Adriano Mar, Lorenza Grillai Marinelli, Gianluigi Zorzi, Federica Duse Zorzi, Valentina Molina, Michele Zorzi, Adriano Saro, Alvise Sperandio.

PROPOSTA 8.00 – 9.15 -10.30 -12.00 – Messa Vespertina 18.30
Favorevoli: Anna Tasso Pillon, Daniela Vio Gugliemo Mancini, Dino Dante, Angela Scarpa Busatto, Paola Benvenuti Valletti, Franco Scantamburlo. Simonetta Spinola (rappresentante dell’asilo) non ha partecipato alla votazione.

Cambia il numero di fax della parrocchia

Inserito il 16 Ottobre 2011 alle ore 13:03 da Don Stefano Cannizzaro

Per vari motivi tecnici, il numero fax della parrocchia è cambiato.
Questo è il nuovo numero: 041-2668592

Chiedo cortesemente di aggiornare i vostri elenchi e possibilmente divulgare
il più possibile la notizia.

Ricordo che il vecchio numero 041-5342422 a breve non esiterà più.

Missioni: offerta e testimonianza

Inserito il 16 Ottobre 2011 alle ore 07:34 da Don Gianni Antoniazzi

A ottobre l’attenzione è rivolta alle missioni per offrire la ricchezza della fede e per aiutare chi ha meno di noi. Così ci insegnavano 30 anni fa.

Quanto all’aiuto materiale.
La crisi c’è per tutti, ma per noi è un disagio, per i poveri un tracollo. L’aiuto ai bisognosi è più importante di prima. In parrocchia c’è un gruppo missionario serio e forte. Ha una tradizione di adozioni in India e Africa e raccoglie circa 300.000 euro all’anno. Mandano la beneficenza dove c’è bisogno, senza costose intermediazioni. Ne ho avuto ottima impressione, anche perché vanno di persona a verificare il risultato. Non li lascerei soli. Non adesso.

Quanto invece all’annuncio della fede.
Anni fa ho chiesto un aiuto per la Cipressina. Mi hanno dato don Piotr, della Polonia, ora prete ad Eraclea. Veniva da un seminario neocatecumenale per missionari. E qui è venuto per fare la sua missione. Il Veneto è ormai una terra senza Cristo. Gente che domanda i sacramenti per i figli e i defunti, ma poi conduce gli affari come se Dio fosse un intrigo. La missione ce la giochiamo qui, dove la fede è stata bruciata, coperta di scandali, ritenuta nociva e fatta oggetto di mercato. La soluzione non è un metodo di catechesi o di una strategia pastorale. Per carità: tutto aiuta, ma la gente tornerà nella Chiesa quando vedrà che i discepoli di Cristo non hanno paura di andare sulla croce.

don Gianni

Mi manca il dono dell’ubiquità

Inserito il 9 Ottobre 2011 alle ore 08:00 da Don Gianni Antoniazzi

Lunedì 3 c’è stata la riunione del Consiglio di amministrazione per il Sostentamento del clero. E il parroco che ne fa parte ha dovuto assentarsi dalla parrocchia. Il venerdì precedente c’è stato invece il Consiglio dell’Opera Santa Maria della Carità. E di nuovo molte ore a Venezia. La mattina precedente è stata impiegata per l’incontro vicariale dei sacerdoti. La sera in duomo per la festa di San Michele. L’ultimo giovedì abbiamo avuto un incontro diocesano per i preti a San Marco (mezza giornata) ma, da qui a giugno, ci sarebbero 54 appuntamenti ai quali dovrei essere presente. Vanno aggiunte le uscite che riguardano la nostra vita quotidiana: quella con la comunità capi scout di sabato scorso, quella con le famiglie di seconda media la giornata di domenica, quella per i passaggi scout questo fine settimana. E fra poche settimane ci sarà l’impegno per i Centri don Vecchi, dove comunque so di poter contare sulla presenza e le capacità di don Armando.

Il quadro d’insieme è triste e mi domando in che modo posso essere parroco?
Certo non posso lasciare alla parrocchia gli scampoli ritagliati dagli altri impegni. Sarei di scandalo per la diocesi. Devo decidere di vivere e di farmi presente lì dove è necessaria la presenza di Dio: accanto alla gente che soffre, vicino a chi lavora e cerca una parola di conforto. Il buon combattimento della fede si vince stando in trincea, non sempre nelle riunioni dove si filosofeggia su strategie sperimentali.

don Gianni

Tutto qui

Inserito il 2 Ottobre 2011 alle ore 08:01 da Don Gianni Antoniazzi

Ecco l’editoriale pubblicato da don Gianni nel primo numero di Lettera Aperta curato da lui in veste di parroco. Come tradizione lo proponiamo anche nel blog, aperto ai commenti.

So che “lettera aperta” è un settimanale celebre, e non solo a Carpenedo.

Lo scriverò volentieri, anche se vengo da una tradizione più ruspante.
Sono abituato a prendere in mano la penna per raccontare le cose in modo semplice. Non sono capace di svolgere discorsi impegnativi dal punto di vista teologico. O meglio: quando lo faccio so di annoiare.

Vi dovrete contentare di un giornale più alla mano, dove si dà pane al pane e vino al vino, senza fronzoli e perifrasi di sorta. Non sempre l’italiano sarà lavato sull’Arno. Tante volte verrà di getto, come suggerisce l’impulso.

Desidero un foglietto da leggere in modo sbrigativo, nelle pause di tempo libero. Anzi: confido che in pochi minuti lo si possa scorrere per intero.

Vorrei riportare i fatti di casa nostra e gli interventi dei lettori, senza paura di essere eruditi e senza l’obbligo di citazioni. Anche chi critica è benvenuto: purché il suo ragionamento sia sensato, sintetico e accompagnato dalla firma (potrete inviare i vostri commenti alla mail del parroco o nei commenti a questo blog e glieli gireremo, NdR)

Cercherò di ricordare alcuni fatti diocesani o nazionali, se serve, aggiungendo qualche commento personale. Tuttavia non si pretenda che questo foglietto abbia la solennità di uno strumento ufficiale. Immagino “lettera aperta” come una cassetta di attrezzi da lavoro che mi permetta di operare in libertà.

E poi c’è la questione del costo. Per ora dovremo limitarci a quattro facciate, perché non c’è trippa per gatti. Di nessuna natura o specie. Tutto qui dunque, sperando di non deludere.

don Gianni