Grazie Don Luigi
Inserito il 31 Ottobre 2010 alle ore 08:00 da Don Danilo BarleseCome è nel suo stile, don Luigi ha chiesto di annunciare solo all’ultimo momento che intende concludere il suo servizio presso la nostra comunità. Tornare ad abitare ad Eraclea, in particolare nei mesi invernali, ha reso l’andirivieni in auto faticoso e delicato. L’età poi non è più quella del “giovanotto” ed è importante non eccedere.
Noi comprendiamo le sue motivazioni ma questo non impedisce un sentimento di dispiacere e mestizia per questo suo “lasciare” la presidenza domenicale e festiva di molte S. Messe nella nostra comunità.
L’ha fatto sempre, per 25 anni, con grande fedeltà e disponibilità (più volte anche nei giorni feriali). Ha guidato la liturgia con semplicità e umiltà.
Domenica 31 ottobre lo saluteremo con grande affetto, assicurandogli la nostra preghiera e il nostro aiuto in tutto quello che può essere necessario.
Don Luigi, in accordo con il Patriarca, continuerà il suo ministero ad Eraclea nella sua terra di origine.
Carissimo don Luigi, io ti ringrazio in modo personalissimo per la tua attenzione alla nostra comunità di Carpenedo e ti chiedo di continuare a pregare per noi, in particolare per i piccoli, gli anziani, gli ammalati, i poveri. Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, interceda per ciascuno di noi.
Don Danilo
(Accompagniamo questo saluto con una foto e due sue poesie, invitando, chi desiderasse, a far pervenire alla redazione di Lettera Aperta eventuali testimonianze sui 25 anni di don Luigi in mezzo a noi)
CAMPANE DI OGNISSANTI
Su questi
rimasugli di vita
protesi
eterni come il verde d’una foglia
ancor oggi il vento
per la campagna…
Oh triste lamento
della terra che si spoglia
e che non vuol dormire!
Speranze nostre d’infinito
eterne
sospese per il gambo d’una foglia,
destinate a marcire
nei solchi della tetra,
nei solchi della storia
eterni nostri
sogni di gloria
Passa nel carezzar del vento
festoso
suon di campane…
Oh mistero della vita
che muore
e che non vuol morire!
così
con la faccia protesa
estasiata d’azzurro,
come il volto d’un fiore
verso la luce dell’alba
Luigi Trevi
FORSE UN GIORNO
forse un giorno scopriremo
d’esser quasi vissuti
quando non più verrà
il passero sul davanzale
forse un giorno ci desteremo
in un’alba tutta per noi
se mai il sole busserà
con buffi d’aria alle cortine
forse un giorno rivivremo
finalmente appagati
quando ognuno cesserà
di rincorrere i propri miraggi
forse un giorno saliremo
con piedi scalzi oppure
su ali di farfalla per vedere
l’altro versante tutto in fiore
Luigi Trevi