La gioia di condividere
Inserito il 24 Dicembre 2014 alle ore 07:45 da Don Gianni AntoniazziGli eventi di questi mesi intristiscono. Non è il caso di dimenticarli, ma di scoprire una speranza che illumini l’orizzonte oltre le fatiche quotidiane.
La strage dei bambini in Pakistan, la durezza delle condanne operate dall’Isis, le persecuzioni religiose in Nigeria, Siria, ma anche Egitto, Kenya e Iraq, le difficoltà amministrative della nostra città di Roma e di Venezia, sono solo alcune testimonianze di un fatica estrema nel tempo presente. Per non citare poi anche le innumerevoli difficoltà della vita personale di ciascuno. E dunque: perché celebrare il Natale con gioia, perché accettare ancora lo spirito di servizio? Perché aprirci agli altri con fiducia, se tanto forte è poi la crudezza dell’esistenza?
Parto dalle parole pronunciate dal nostro seminarista, Davide Rioda, durante la celebrazione penitenziale: “Il freddo di novembre è diverso da quello di marzo”. Il primo prelude all’inverno, il secondo alla primavera e lo si sopporta meglio. In questo momento l’esistenza può sembrare gelida. Chi però oggi celebra il Natale con fede comprende che quì c’è la garanzia di una perpetua primavera. Abbiamo una ragione per sperare e per vivere nel servizio agli altri. Non dimentichiamo in questi giorni chi sta male, chi ha meno, chi è nel lutto e chi nella solitudine.
Dio abita nel nostro tempo e lo ama. Il male che vediamo è del tutto provvisorio e destinato alla sconfitta: a trionfare sarà ciò che di buono abbiamo avuto il coraggio di seminare. Questo è l’augurio che estendo a tutti, credenti o meno, anche a nome dei confratelli sacerdoti, delle suore del monastero e dei cristiani di questa comunità.
don Gianni