La fedeltà coniugale…
Inserito il 22 Maggio 2016 alle ore 12:06 da Plinio BorghiLa fedeltà coniugale è contrabbandata, statistiche alla mano, come una chimera, al punto che, inserita come uno dei doveri nella nuova legge per le unioni civili, si è poi preferito abbandonare l’idea. Questioni di merito? Questioni di opportunità? Apparentemente. Di fatto questioni di pudore: non c’è quasi più nulla nel nostro ordinamento che ne funga da baluardo, figurarsi se è il caso di pretenderla nell’ambito di unioni civili! Eppure, nei tempi, il principio l’ha fatta da padrone, in forme diverse, secondo gli usi e costumi dei popoli e le epoche di riferimento, e, quel che più conta, il concetto è sempre prevalso, almeno nelle intenzioni, pur se nella pratica la debolezza umana, talune tendenze sedicenti moderniste e la perdita di certi valori ne han minato la solidità. Chi invece non ha mai deflesso minimamente è stata la Chiesa, che ha sempre fatto della fedeltà un valore generale, a maggior ragione a fondamento del matrimonio indissolubile. “Bella forza!”, potrebbe esclamare il solito scafato, se non lo fa lei, almeno in linea di principio, allora crolla il palco e il disordine morale è garantito. Appunto, ma sbaglia chi pensa che si tratti solo di ruolo e coerenza. C’è in nuce un’origine teologica e dogmatica che risiede proprio nella SS. Trinità, che oggi celebriamo: nel mistero di questo Dio Uno e Trino si radicano i principi dell’amore e della fedeltà, che perciò diventano inamovibili. Pure i più sprovveduti, come me, non possono non percepire come lo Spirito Santo, frutto personificato del rapporto Padre-Figlio, abbia presieduto a tutti gli interventi di Dio, dalla creazione (e ce lo ricorda proprio la prima lettura di oggi dal libro dei Proverbi) al grande progetto di redenzione (incarnazione, morte e resurrezione) del Figlio, in obbedienza e simbiosi d’amore col Padre, e adesso nella fase di diffusione della conoscenza di quest’opera e di riconduzione del mondo al momento finale della gloria. Un’interazione che è palese ai nostri occhi e che il vangelo odierno si premura di confermare: “Molte cose ho ancora da dirvi, – dice Gesù – ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera”. L’abbiamo ricevuto a più riprese attraverso i Sacramenti, questo Spirito, e stiamo percorrendo la strada verso questa Verità. Una sola contropartita ci viene richiesta per arrivare fino in fondo: la fedeltà. Rivolgiamoci alla SS. Trinità affinché ci sia sempre di supporto.