Mercatino per il Germoglio
Inserito il 22 Novembre 2017 alle ore 19:48 da Don Gianni AntoniazziIl Centro infanzia gode di grande fiducia da parte delle famiglie, meno delle Istituzioni. C’è una lista di attesa per la materna e, prima volta in tanti anni, una anche per il nido di circa 10 bambini.
Al Germoglio i genitori apprezzano il lavoro delle educatrici, la qualità della mensa interna, la flessibilità degli orari, la stabilità del servizio: mai un giorno di chiusura in tanti anni di lavoro. C’è il laboratorio di lingua straniera, di sport, danza, musica e altro ancora. L’ambiente è sereno, sicuro, stimolante, ordinario, efficiente e senza fronzoli. Si fa presto a parlare, ma la prova del valore viene dalle liste di attesa mai così lunghe.
La scuola pubblica, invece, pur ricca dei fondi statali, è debole nella credibilità: nonostante la passione delle educatrici, vi sono dissidi interni, mal funzionamento nelle mense e scioperi improvvisi.
Merito dunque al Germoglio, a chi ne ha posto le basi (la straordinaria Lina Tavolin), alle educatrici e al personale di questi anni, a Fiorella Vanin, l’attuale direttrice che merita applausi.
Tanta professionalità non viene evidentemente riconosciuta dalle autorità pubbliche che non sopportano i privati, quando denunciano con i fatti gli sperperi di governo: da prima il Comune ci ha ridotto i contributi del 15% (7.780 euro all’anno) poi ha aumentato le tasse (4.200 euro all’anno) e infine, su spinta della FISM e della Curia, ha voluto ridistribuire i fondi togliendoci di fatto altri 12.000 euro all’anno. Anche la Regione ha fatto la sua parte e ha ridotto del 14,5% i suoi contributi facendoli scendere prima di 3.000 e ora di 6.000 euro l’anno.
L’Italia non ha mai premiato né l’iniziativa né l’impegno, si sa, e concede contributi a chi vive sulle spalle altrui. Ma esiste anche gente che non molla e, con sereno coraggio, trova soluzioni alternative.
Sabato e domenica prossimi (25-26 novembre) ci sarà il mercatino di Natale e Carpenedo potrà dare una mano alla sua storica scuola. Confidiamo che al posto dei grandi centri commerciali, qualche regalo di Natale possa trovare qui le sue radici.
don Gianni