L’Assunta porta lontano
Inserito il 9 Agosto 2018 alle ore 13:31 da Don Gianni AntoniazziLa solennità che ormai porta il nome di Ferragosto, un tempo era l’occasione per far festa in campagna. Oggi è diventata, invece, il momento di un’evasione generale, ma non tutto il male viene per nuocere
A metà del Novecento, in occasione dell’Assunta, i paesi festeggiavano nel modo più solenne. La nonna materna mi raccontava che a Mareno di Piave, dove lei viveva, molti lavoravano all’estero, ma per questa Solennità tutti tornavano a casa. I paesi, desolati d’inverno, si riempivano di vita. Forse succede ancora nelle regioni dell’Est dove più marcata è l’emigrazione, ma qui da noi tutto è cambiato. Il mese di agosto è per la vacanza e la gente scappa. L’Assunta è una sorta di morte civile.
Da parte mia non mi lamento troppo. Da quel che vedo, i discepoli di Cristo stanno riscoprendo il Triduo pasquale di Gesù morto e risorto. Lì esplode la comunità dei credenti. Anche il Natale, se non vado errato, sta subendo un declino, trasformato in presidio del nudo consumismo. Mi rammarico un poco perché nell’Assunta il Padre accoglie con sé l’umanità intera. Che bello se per questa liturgia fossimo numerosi. Pazienza: le mode passano e avremo l’occasione di ripristinare quel che di santo c’è in questa solennità. Per ora portiamo pazienza.
don Gianni
Sono d’accordo