Mi vergogno e chiedo scusa
Inserito il 12 Settembre 2018 alle ore 18:52 da Don Gianni AntoniazziMolti chiedono conto delle tensioni interne alla Chiesa. Personalmente ne sono amareggiato e umiliato. Sono legato però a questa Chiesa, fatta di carne e di fragilità, perché Gesù, per primo, così l’ha amata.
Il volto della Chiesa sembra rovinato. C’è lo “scandalo pedofilia”, sempre al centro delle discussioni e forse sfruttato oltre misura. Esistono anche difficoltà peggiori, per esempio le continue divisioni. Non bisticci fra scapoli e ammogliati, chierichetti e lupetti. Abbiamo accuse di cardinali e arcivescovi contro il Papa. Chi guarda pensa che si corra alla carriera con tanto di cordate.
Ma ancor più pesa la distanza marcata fra una certa parte della Chiesa e la vita della gente. Per esempio: ci hanno chiesto di aver cura ed affetto per i fratelli che arrivano qui sulle navi. Molte figure eminenti hanno sottolineato la loro dignità e debolezza. Per integrare un centinaio di loro si è messa in gioco la CEI, con le migliori competenze della Caritas. Sembra che adesso siano già tutti scappati. Ci sentiamo dunque usati, trattati da strumenti, in barba ai nostri valori. Meglio sarebbe stato dirci subito: “Aiutiamoli a scappare… dall’Italia”. Altrimenti la gente si convince che CEI e Caritas ignorino la realtà. Questa distanza fra uomini di Chiesa e gente comune rischia di alimentare la popolarità di chi sfrutta la solitudine e la paura sociale.
Da parte mia resto legato alla comunità cristiana: per lei Gesù ha dato tutto e in lei ricevo la salvezza della croce. Di questo sono certo. La Chiesa, poi, siamo tutti noi, che dobbiamo rimboccarci le maniche per cambiare stile.
don Gianni