La libertà è un diritto
Inserito il 14 Novembre 2018 alle ore 20:29 da Don Gianni AntoniazziC’è chi attacca la libertà di pensiero e di stampa. Forse si ha paura di chi pensa in modo diverso. Le differenze non dovrebbero mai essere un motivo di scontro ma di arricchimento vicendevole.
La libertà di pensiero e di stampa, sancita dalla Costituzione, è un problema per ogni autorità. I saggi, però, profittano delle critiche per migliorare. Chi è sicuro di sé non teme le critiche perché sa bene che la verità si fa strada. Invece l’arrogante, che pretende di avere la verità in tasca, punta (invano) a spegnere le voci contrarie. Il Vangelo riferisce in che modo Erodiade e Salomé – vip del tempo – soffocarono il dissenso: annebbiarono la testa a Erode e tagliarono quella del Battista. Oggi qualcuno si augura altrettanto e vorrebbe togliere la penna ai giornalisti scomodi. C’è una domanda decisiva: chi sbaglia ha il diritto di esprimersi? Hitler, per esempio, aveva la facoltà di divulgare le sue opinioni? Per secoli la Chiesa ha detto di no, che lo sbaglio non ha diritti. Oggi, invece, riconosce il valore delle opinioni di ciascuno e chiede a chi ascolta l’esercizio di distinguere la Verità.
Su questi stessi principi si regge la libertà di stampa che domanda ai giornalisti di scrivere con retta coscienza e ai lettori l’intelligenza per prendere le distanze, se necessario, da testi inquinati. È evidente che ciascuno agisce secondo un interesse e lo dico nel senso più nobile. Il resoconto oggettivo può essere accompagnato da un’interpretazione soggettiva: ognuno osserva la realtà secondo la propria visione. Sta alla maturità del lettore, oltre che all’onestà di chi scrive, farsi un’idea completa. In questo gli italiani sono abbastanza formati. Perché dunque mettere ancora bavagli? Che paura c’è? Senza differenze che dialogo è?
don Gianni