Ci derubano del Natale
Inserito il 12 Dicembre 2018 alle ore 21:00 da Don Gianni AntoniazziIl tempo presente tende a coprire con stupidaggini il significato della celebrazione natalizia
è compito dei credenti vivere la gioia dei prossimi giorni e raccontarla senza creare divisioni
In una scuola elementare della riviera del Brenta era sparito il nome di Gesù da un canto di Natale. Le maestre pensavano al rispetto per chi aveva sensibilità diverse. Una bambina di 10 anni ha organizzato la raccolta firme e ha ottenuto che il canto venisse rispettato. Il fatto è un piccolo segno di un atteggiamento diffuso.
In vista del Natale la mentalità del mondo prende quello che le conviene, ossia il pretesto per la festa e le spese. La persona di Gesù Signore è decisamente a lato. Chi cerca “Natale” nelle immagini di Google trova palline, gatti, luci, stelle, renne, babbi Natale, pupazzi, alberi, vischio, campanelle, candele, slitte, neve, spumante, panettone, anche donne mezze nude, ma nessun Cristo fra le prime 500 immagini.
La colpa è di noi cristiani che non conosciamo la fede del Vangelo. Se si vuol rispettare le sensibilità dei bambini, al posto di radere al suolo le loro radici culturali perché non esporre (con competenza) le tradizioni di ciascuno? Nel mondo slavato dei “non luoghi” e delle “non identità”, l’unica soluzione per non offendere nessuno sarebbe il negare ogni tipo di valore e posizione, come a dire: facciamoci i non auguri, di non buone feste di non Natale. Ma la vita, quella concreta, insegna che anche così, cioè negando la festa, si finirebbe per urtare chi invece la voleva.
È più rispettoso esporre senza durezze i nostri riferimenti personali: chi vorrà li accoglierà. L’onestà intellettuale è sempre stata la strada migliore per dare libertà agli altri.
don Gianni