Quanti malanni fa la legge
Inserito il 6 Febbraio 2019 alle ore 15:33 da Don Gianni AntoniazziDi nuovo mi sento spinto ad intervenire su un argomento che molti fra noi non vorrebbero venisse affrontato. La nostra povera Italia, e la Chiesa, non trovano vita nel mero adempimento della legge. Solo l’amore fa vivere
La Legge divina e quella dello Stato hanno valore: sono un riferimento certo, creano unità nel popolo e, quando succede, ci danno la consapevolezza di essere fuori strada, in disordine con noi stessi. Il mondo della legge, però, insieme alle sue strutture umane, non ha mai avuto la forza di darci vita, né mai l’avrà. Al contrario. Quando si va davanti al giudice e all’avvocato è semmai per infliggere una pena, per togliere vitalità a qualcuno. È una sconfitta, per tutti, per il vincitore e per il perdente. Una sconfitta visto il tempo perduto, le energie profuse per baruffare, ma più ancora per il clamore negativo che questi fatti portano con sé.
Mio padre e mia madre mi hanno raccomandato di evitare le vie legali. Per le questioni ordinarie meglio risultare perdenti che iniziare una causa. In tutto questo mi pare di essere in linea con San Paolo che più volte precisa come l’amore per la legge abbia dato la morte all’uomo, mentre la legge dell’amore sia fonte di vita.
Lascio a ciascuno la piena libertà di pensiero. Da parte mia, però ho sempre pensato che l’unica risposta credibile davanti alle accuse sia il lavoro assiduo, gioioso e sereno, quasi sorridente. Al posto di impiegare energie e soldi per baruffare a mezzo di avvocati e giudici, preferisco impiegare il tempo e la fantasia per costruire un po’ di vita, se ne sarò capace.
don Gianni