Pentecoste respiro di Dio
Inserito il 20 Maggio 2020 alle ore 15:46 da Don Gianni AntoniazziDomenica prossima, 31 maggio, Gesù propone a chi crede in Lui di accogliere la sua stessa Vita. Non è un fatto magico, ma un dono d’amore che esige la libera partecipazione di ogni uomo
Nulla si improvvisa. Per celebrare bene Pentecoste saremmo in ritardo. Quest’anno non abbiamo fatto Quaresima e abbiamo “ricordato” la Risurrezione ciascuno per proprio conto. Nelle ultime domeniche abbiamo “ascoltato” Messa ma non abbiamo compiuto un pieno cammino comunitario.
Grazie a Dio, tra mille cautele, ora riprende la vita ordinaria. Subito c’è Pentecoste, pilastro della fede. L’Italia è un popolo di “santi, poeti e navigatori”. Manca però la profondità del pensiero orientale e tanto in fretta abbiamo messo in soffitta lo Spirito di Gesù. In una settimana non è facile ricuperare l’itinerario mancato.
Per fortuna la Pentecoste non va pagata con meriti particolari. È l’Agnello immolato a santificare il gregge, a renderci fratelli. È Gesù e non la nostra bravura a darci la Vita dello Spirito. Si può sperare allora di prendere il treno in corsa. Il buon ladrone incontra lo sguardo di Gesù all’ultimo respiro. Mio padre, che certo non era un monaco di clausura, ha fatto un cammino di fede e sapienza anche negli ultimi giorni.
Chi fra noi ha piacere, faccia il possibile per prepararsi in questi e ci sarà una Pentecoste degna, per tutti.
don Gianni