Semplicità e chiarezza
Inserito il 25 Ottobre 2020 alle ore 10:02 da Plinio BorghiSemplicità e chiarezza: mai come in questo periodo le abbiamo tanto desiderate, specie nei numerosi DPCM (Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri), nelle disposizioni anti virus emanate dai vari organi, nelle troppe ed estemporanee dichiarazioni dei cosiddetti o sedicenti esperti, dai mezzi di informazione, ecc. Il problema è che non sempre è facile esprimersi con semplicità se non si ha una precisa conoscenza della materia e non si possiede una certa proprietà di linguaggio, figurarsi in presenza del contrario: confusione garantita! La chiarezza è conseguente, sebbene spesso la si ottenga con l’uso di paroloni incomprensibili, “parlando in difficile” si direbbe in gergo. Penso che ai tempi di Gesù, in campo religioso, la cosa sia stata analoga: troppe norme e prescrizioni da creare solo marasma, accumulatesi nel tempo o fors’anche volute, se un giorno Egli ha inveito contro sacerdoti, scribi e farisei che imponevano al popolo lacci e lacciuoli con leggi che loro stessi si guardavano bene dall’osservare. Oggi, all’ennesimo tentativo di ingabbiarlo, il nostro Maestro, cui non manca l’autorevolezza e quindi l’espressione semplice e chiara, fa scempio di tutta quella paccottiglia e la riassume nei due famosi comandamenti: ama Dio e il prossimo come te stesso. “Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”, aggiunge infine. Sfido chiunque a trasgredire uno qualsiasi degli indirizzi, di allora e attuali, senza smettere di amare Dio e il prossimo. In ogni circostanza, se ci assale qualche dubbio, mettiamoci al posto dell’altro, immaginiamo come vorremmo essere trattati e, se non siamo masochisti, avremo la risposta, anche politica, anche operativa, per non confondere l’amore o la bontà con il buonismo, come purtroppo spesso succede per la pavidità di chi dovrebbe decidere. La prima lettura, dal libro dell’Esodo, ci dà uno spaccato di tutta la casistica con la quale il Signore impegnava il suo popolo, all’epoca come ora, e che va dal povero all’emarginato, dall’immigrato allo sprovveduto. Quel che conta è avere le idee chiare e la statura per metterle in pratica, condizioni che spesso ci mancano e di cui difettano altresì i nostri governanti, così da essere facilmente ostaggio dei giochini della politica. Attenti, c’è sempre una resa dei conti. Conclude il Signore nella citata lettura: “Perché quando quelli grideranno verso di me io, che sono pietoso, li ascolterò”. Per chi non avesse agito prima e bene saranno cavoli amari.