Li creò femmina e maschio
Inserito il 3 Marzo 2021 alle ore 17:00 da Don Gianni AntoniazziLunedì 8 marzo è la Festa della Donna. È una ricorrenza “laica” ma il Vangelo ha cura di tutta la persona Ciò che umanamente è buono, è sacro anche al Signore. Visti i fatti di questi giorni la ricorrenza è preziosa
Dedichiamo questo spazio alla bellezza, al rispetto, alla dignità della figura femminile. Troppo viene calpestata da noi maschi. È importante che sui mezzi di comunicazione venga ribadita la condanna verso chi prevarica sulla donna.
All’inizio di Genesi, Dio guarda l’essere umano, cioè la persona: dice che è davvero “cosa molto bella”! Passano pochi versetti, lo guarda nuovamente e giunge al rovescio: “non è bello” che la persona “sia sola”. In effetti, senza una distinzione fra maschio e femmina ciascuno potrebbe bastare a sé stesso. Dio immagina la ricchezza del genere maschile e femminile, figli della stessa costola, cioè dello stesso principio vitale. Il maschio (אִשׁ, ish) non è completo; così pure la donna (אִשָּׁה, ishàh, nome duale) ha lo stesso sentimento. Ciascuno, allora, accetta il rischio di uscire da sé stesso, di deporsi con fiducia nelle mani dell’altro per ritrovare la totalità. In questo dinamismo nuovo che lega i diversi, sorge la vita, in ogni senso. Sennonché, subito il maschio comincia a prevaricare: “Osso mio e carne mia” esclama; senza che fosse richiesto si permette anche di dare il nome. Non si capisce perché si comporti così, dal momento che alla nascita dei generi tutto era sottomesso al mistero del sonno. Dunque: secondo il racconto sapienziale e simbolico, la fatica esiste fin dal principio. Per questo bisogna lasciare il passato, “padre e madre”, e coltivare un rapporto di coppia nuovo. Ce la faremo?
Rincresce dire che nel 2021 siamo ancora molto indietro rispetto a quanto indicato da Gesù nel Vangelo. Spesso è colpa di noi maschi, che non solo dovremmo lasciare più parola alle donne, ma, prima ancora, dovremmo ascoltare quel che dicono.
don Gianni