Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Eh sì, la sapienza è un problema…

Inserito il 10 Ottobre 2021 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

Eh sì, la sapienza è un problema che da un paio d’anni circa mi assilla sempre di più, a mano a mano che le strampalate teorie dei “no-tutto” dilagano nei mass media e nei social. Non che prima mi toccasse meno, ma le impennate erano rade, altalenanti e più circoscritte; soprattutto le percentuali rientravano nell’abituale incidenza. Oggi investono livelli culturali e sociali fino a ieri impensabili: medici, insegnanti, forze dell’ordine, financo cardinali; lasciamo perdere i politici il cui strabismo è inevitabile: un occhio è rivolto alla verità e uno alla convenienza, con accurata attenzione a non sbilanciarsi troppo su quello che si pensa effettivamente. A questo punto ha ragione da vendere Salomone, che a suo tempo la preferì di gran lunga alla ricchezza. Non occorre essere delle volpi per accorgersi di quanta labilità siano caratterizzati i beni materiali e di come invece, in tutti i campi, la sapienza sia un volano che favorisce l’evoluzione di qualsiasi situazione. Tutte le altre doti impallidiscono di fronte a essa e comunque per essere definite tali non ne possono prescindere. Vale la pena di rileggersi con molta calma la prima lettura di oggi e confrontarla con tante scelte, iniziative, investimenti, dagli esiti positivi o negativi, e magari con qualche stralcio delle teorie sopra citate e non potrà esserci dubbio alcuno che l’insipienza è la peggior iattura. Ce ne offre uno spunto anche il vangelo con il fin troppo conosciuto episodio del giovane ricco, il quale si rivolge a Gesù non perché fosse un dissoluto o uno scansafatiche, bensì per dare alla sua vita un senso più pregnante, più stimolante. Non se l’è sentita, però, di privarsi dell’agio che solo le sue ricchezze riteneva gli garantissero. Gli mancava la sapienza della mente e più ancora quella del cuore per capire la portata dell’investimento che il Messia gli proponeva. Da qui deriva l’ovvia conclusione: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel Regno di Dio. È un’amara constatazione, per tre motivi: il primo che naturalmente un giorno dovremo comunque lasciare qui tutto ciò che abbiamo; il secondo che non avremo saputo impegnare le risorse in disponibilità per garantirci la vita eterna; terzo il non aver considerato che investirle secondo le indicazioni del Maestro ci garantisce fin da subito il centuplo. Tanto vale anche per i nostri piccoli egoismi, le idee, le convinzioni e le sicurezze cui ci attacchiamo. Imitiamo Salomone nell’implorare da Dio la sapienza del cuore e della mente.

Lettera aperta del 10 ottobre 2021

Inserito il 7 Ottobre 2021 alle ore 14:30 da Redazione Carpinetum

Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 10/10/2021. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Lettera aperta e altre informazioni sulla parrocchia possono essere consultate anche tramite il nostro bot Telegram ufficiale:
https://t.me/ParrocchiaDiCarpenedoBot

Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.

Tornare in missione

Inserito il 7 Ottobre 2021 alle ore 13:16 da Don Gianni Antoniazzi

Ottobre è un mese dedicato al dono della fede. Diamo attenzione all’argomento, aiutati dalla presenza di Padre Vincenzo, da decenni missionario in Brasile e oggi per un po’ di tempo qui in parrocchia.

Li chiamano “Millennial”, nati fra gli anni 80 e 90. Hanno vissuto come “adolescenti” il 2000. Internet ha tolto loro i confini e sono diventati cittadini del mondo. Vivono senza appartenere a nessuno, nel pluralismo di esperienze, anche religiose. Gli esperti parlano di “generazione indifferente”, anche di fronte al tema di Dio. Sarebbero però protagonisti di una rivoluzione silenziosa.

Per loro, purtroppo, il riferimento al divino richiama anche fanatismo, intolleranza, violenze; “Chiesa” è un temine che evoca divieti, scandali, lobby e combutte.
Con loro, come con tutte le generazioni del passato, si può comunque proporre la fede a patto di tornare al Vangelo.

La “religione” e “Dio” sono idee svalutate, ma verso Gesù di Nazaret c’è attenzione e fiducia. Chi sperimenta la gioia dell’incontro col Risorto accoglie anche il volto del Padre. D’altra parte, Gesù stesso diceva: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”, e queste parole vanno prese sul serio.

Al contempo, per offrire la fede, serve l?esempio di una comunità dei fratelli, che non formino un “nido caldo”, ma tengano porte e finestre aperte, anche ai cambiamenti. Solo questo amore maturo è credibile.

Di fronte al mondo nuovo non si può ripristinare la Chiesa passata, magari di un secolo fa. Quel mondo è andato. Il nostro non è peggiore ma diverso, certamente amato dal Signore Gesù.

don Gianni

Settimana ricca di riferimenti

Inserito il 3 Ottobre 2021 alle ore 10:00 da Plinio Borghi

Settimana ricca di riferimenti quella che stiamo attraversando: mercoledì 29 i tre Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, il primo anche patrono di Mestre; giovedì 30 San Girolamo, dottore della Chiesa, un pezzo da 90 e co-patrono di Mestre, al quale è dedicata la nostra chiesa più vecchia; l’1 ottobre Santa Teresa di Gesù Bambino, altro dottore della Chiesa e patrona delle missioni, senza mai essersi mossa dal convento; il 2 i Santi Angeli custodi e quindi festa dei nonni, il 4 san Francesco d’Assisi, patrono d?Italia; il 5 Santa Faustina Kowalska, tanto cara a Giovanni Paolo II; il 7 la Beata Vergine del Rosario. Non c’è che dire, un bel florilegio di esempi di come i disegni del Padre si muovano in direzioni ben diverse dalle nostre e dalla nostra logica. Ciò che accomuna la vita di tutti i santi, comunque, è l’umiltà e l’accettazione “a scatola chiusa” del progetto di Dio su di noi, come Maria, in primis, ha dimostrato. Non a caso il nostro Maestro insiste da qualche settimana, e anche oggi, nel mettere in primo piano i bambini come parametro: se non diventeremo come loro il Regno dei cieli ce lo sogniamo. Anche la comprensione della lieta novella è riservata ai piccoli, non tanto con riferimento all’età, quanto alla capacità di “farsi” tabula rasa, sulla quale scrivere. Ciò non significa che non si debba porsi delle domande, che ogni dubbio sia fugato. Anche la fanciulla di Nazaret ne ha manifestato al Nunzio, ma, ottenutane risposta, ha accolto il tutto senza soluzione di continuità. E questo è l’altro aspetto della liturgia di oggi, che in quasi tutti i matrimoni ci siamo sciroppati: l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Il per sempre ha solo un significato: la risposta al progetto di Dio non ha termini di scadenza e non la si può dare a rate. Qualcuno potrebbe obiettare che pure la Chiesa ha sciolto voti e legami, ma è fin troppo semplice ricordargli che il potere le è stato conferito direttamente da Cristo. Certo, la nostra fallacità è scontata e tradimenti, separazioni e divorzi sono all’ordine del giorno, ma a nessuno è dato di giudicare in che modo e perché si siano scelte strade improbabili per mettere in discussione l’accoglienza dell’altro e la continuità. Spetterà solo al Giudice supremo entrare nel merito. Anche Gesù giustifica il ripudio introdotto da Mosè per la durezza di cuore di chi lo interrogava. Ecco, a noi spetta far breccia sui cervelli impenetrabili testimoniando la verità. Anche e soprattutto con l’esempio.

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