Eh, beh, da poco a niente è facile
Inserito il 7 Novembre 2021 alle ore 10:02 da Plinio BorghiEh, beh, da poco a niente è facile; non è che la povera vedova, pur essendosi privata dell’essenziale, con quei due soldi avrebbe potuto darsi ai bagordi, anzi, probabilmente non si sarebbe tolta nemmeno il senso della fame che aveva. Certo, fosse stato Paperon de’ Paperoni non avrebbe dato nemmeno quelli, vista la gelosia con la quale conserva anche il primo centesimo (o il primo “decino” a seconda delle versioni) che ha guadagnato. Gesù la contrappone a quanti ostentano l’alienazione del superfluo, ma di fatto intende far eco alla questione del “giovane ricco” di cui si parlava qualche domenica fa. Sono due posizioni estreme, che danno il senso al motivo conduttore di questo mese: il percorso verso la santità. Che non si realizza con azioni plateali né sottovento, appiattiti e allineati, bensì vivendo in contro tendenza l’ordinario, fino a rendere eroico ogni gesto. E qual è il miglior riferimento, tanto per intenderci? Le beatitudini, alle quali era dedicato il vangelo di lunedì scorso, festa di tutti i Santi e richiamate anche oggi nel Salmo Responsoriale. Sono una sintesi mirabile di come noi, pur nel mondo, non dobbiamo appartenere al mondo e assimilare impostazioni di pura convenienza, bensì rispondere a criteri che la logica dei più non ammette. Non a caso il nostro Maestro ha posto la croce come segno di salvezza e di riscatto. Finire in croce non era e non è una cosa gratificante né un gesto eclatante di esaltazione; semmai la più grande delle umiliazioni, ma è per quella strada che dobbiamo passare se vogliamo salvarci. È vero che la Chiesa ci indica come Santi coloro che si sono distinti per essersi comportati sopra le righe, per aver compiuto atti che sollecitano di essere imitati, ma è chiaro che lo fa per rispondere ad una esigenza umana e cioè il bisogno di sentirsi stimolati da chi ha risposto in modo palese ed entusiasta alla lieta novella. Siamo al discorso dell’esempio, elemento che trascina più di mille parole. Anche Gesù con l’episodio della vedova ha fatto altrettanto. Mettiamolo di fronte a quello della conversione di Zaccheo, che promette di alienare la metà delle sue ricchezze e di restituire ai truffati quattro volte tanto, forse più logico per il nostro modo di pensare, ma chiediamoci: quale ci interpella di più? Domanda retorica. Neanche il giovane ricco in fin dei conti era malvagio, ma quanta grettezza! Non ci vengono chieste acrobazie, solo di scrollarci le incrostazioni e imboccare la strada giusta.