L’ansia per la fine dei tempi
Inserito il 14 Novembre 2021 alle ore 10:05 da Plinio BorghiL’ansia per la fine dei tempi ha accompagnato l’uomo di ogni epoca e di qualsiasi etnia, fino a fargli rifiutare che la sua esistenza si possa esaurire con la morte. Anche il più deciso materialista salva almeno la sua “energia”, che continuerà a produrre effetti nell’equilibrio dell’universo. A seconda delle specifiche impostazioni, quindi, ognuno si dà delle regole di vita in funzione del dopo. Il discorso, ovviamente, non finisce qui, perché tutti vorrebbero avere un quadro più definito di quello che ci aspetta e vi si dedicano studi e ricerche anche interessanti e complicati. Ci ricordiamo le teorie dei Maya, che stabilivano l’esaurimento di quest’epoca umana nel 2012. Non è successo nulla, chiaro, ma tutti ne parlavano (oggi, per alimentare la suspance, si dice che sia stato un errore di battitura e che l’anno fosse in realtà il 2021). Pure noi abbiamo vissuto le nostre avventure in passaggi strani, come quello dal primo al secondo millennio, suggestionati sia dall’interpretazione del brano del vangelo di Marco in lettura oggi, laddove Gesù preconizza i fenomeni che accompagneranno la fine del mondo concludendo con una frase: “Non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute”, e da un equivoco “mille ma non più mille” tratto dall’Apocalisse, ma che pare abbia le sue radici in una frase attribuita sempre a Gesù nei vangeli apocrifi. Forse è proprio per scaramanzia che taluni bontemponi tendono a spostare la conclusione dei secoli dal 31 dicembre del ’99 a un anno dopo! Non parliamo poi di quante opere d’arte si sono ispirate alle teorie più disparate sulla fine del mondo. Ora, premesso che il nostro Maestro non intende certamente alimentare alcuna ansia in proposito, se non la giusta tensione per le cose ultime, è strano che di tutto ci preoccupiamo tranne che di vivere con coerenza la nostra impostazione di vita, in funzione della nostra fede e in aderenza al Vangelo. Spostiamo l’attenzione sulla frase che segue quella sopra citata: “Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” e tanto ci basti. Il resto lasciamolo a chi vuol complicarsi le cose, tanto solo il Padre sa quando sarà l’ora di chiudere e comunque noi avremo già ipotecato l’epilogo col nostro comportamento. Cadono a fagiolo le parole del card. Scola, intervistato da Gente Veneta nel compimento dei suoi 80 anni (intervista pubblicata la settimana scorsa e ripresa dal Gazzettino): la vita di oggi senza la fede diventa un peso.