Una forte esplosione di vita
Inserito il 26 Dicembre 2021 alle ore 10:01 da Plinio BorghiUna forte esplosione di vita si percepisce quest’anno col Natale, per le circostanze che concorrono a determinarla, oltre all’evento in sé che basta e avanza per trasmetterla. Ogni nascita fa luogo a questa sensazione, perché è garanzia di continuità, di ripresa, di evoluzione. Figurarsi quella del Salvatore che, non è mai eccessivo ripeterlo, non stiamo ricordando ma vivendo. A rinforzo di tale clima, ci troviamo a ridosso anche la festa della Santa Famiglia, che senz’altro rende più tangibile il contesto nel quale Dio ha voluto collocare il progetto di salvezza dell’umanità: quale miglior riferimento può avere la nascita del Figlio se non quello di una Madre che ha dimostrato tutta la sua disponibilità e di un padre affidabile come Giuseppe? Senza contare che l’immagine che se ne ricava, come abbiamo più volte considerato, non è quella di una super famiglia, bensì quella di un normalissimo nucleo riscontrabile in qualsiasi tempo, anche moderno. Basta vedere il vangelo di oggi, che riporta l’episodio del ritrovamento di Gesù al tempio, dove stava discettando con i dottori: ordinaria apprensione e conseguente rimprovero trovano ferma risposta rivendicativa da parte del giovane quasi adolescente, come sarebbe successo a tutti, però non in modo dirompente. Qui il figlio torna a casa con i genitori e riprende a vivere a loro sottomesso, mentre la madre, con la sensibilità che ogni madre possiede, serba queste cose nel suo cuore, come rileva e non per la prima volta l’evangelista. Sono messaggi che ogni volta queste feste lanciano per spronarci a non complicarci la vita, da un lato, e dall’altro a non lasciare nemmeno che le cose ci scivolino sulle spalle. Un altro contributo al fenomeno vitale stavolta ci è offerto anche dagli alti e bassi della pandemia: privi di ogni altra divagazione e scottati dalle restrizioni passate, abbiamo scoperto che passare l’evento rispolverando la sua vera e originale valenza diventa un bel dono che in passato o avevamo relegato in fondo alla graduatoria o affrontavamo con eccessiva ritualità. Oggi stiamo riscoprendo sia la bellezza di poter partecipare alla liturgia, sia quella di apprezzare lo stare in famiglia, ormai unica risorsa di “evasione” apprezzabile. Il Natale che diventa “bene rifugio” sotto ogni aspetto. Stona che in questa esplosione di vita il pubblico dibattito sia preso da problemi come il suicidio assistito, ma tant’è. Speriamo che porti il consiglio giusto UN BUON, SANTO E FELICE NATALE!