La sapienza del cuore
Inserito il 4 Settembre 2022 alle ore 09:45 da Plinio BorghiLa sapienza del cuore è il motivo conduttore della liturgia di oggi e si contrappone tout court alla nostra pretesa di regolare il comportamento traendo spunto da altri criteri apparentemente più efficaci. Nove su dieci prevalgono gli aspetti economici, il tornaconto personale prima di quello collettivo, di conseguenza il proprio primato rispetto a quello altrui. Per noi credenti la sapienza ha un’origine ben precisa e discende direttamente dallo Spirito di Dio, l’unico che può aprirci la mente e sgombrare il nostro cervello dall’argilla che lo opprime e gli impedisce di capire cosa vuole il Signore. La prima lettura riassume tutto questo e San Paolo nella seconda, di rincalzo, ci sollecita a guardare il fratello con occhio diverso, approfittando del dialogo con Filèmone, al quale aveva inviato il proprio servitore con la raccomandazione a non vederlo più come schiavo, bensì come fratello nel Signore. La bordata più diretta, come sempre, ci arriva tuttavia dal vangelo, dove il Maestro sbrigativamente incita all’”odio” per tutto ciò che ci invischia: se lo vogliamo seguire come si deve, non possono esistere reticenze nemmeno per i propri cari, perché sono alternativi all’attenzione per quella croce che ci invita a prendere sulle nostre spalle. Egli stesso ce ne dà un esempio nella famosa occasione in cui, durante una predicazione, lo vengono a chiamare perché sua madre e i suoi fratelli chiedono di lui. Sembra un gesto d’ingratitudine che rasenta la maleducazione, quando risponde che sua madre e suoi fratelli sono soltanto quelli che seguono la sua parola e la mettono in pratica, ma è in sintonia col messaggio di oggi. E non crediamo che tutto ciò appartenga solo alla sfera mistico-religiosa: leggiamoci il resto della pericope odierna e vi troveremo suggerimenti pertinenti anche alla vita di tutti i giorni. In termini correnti li definiremmo frutto di puro buon senso, sebbene nella realtà il nostro orgoglio e la nostra supponenza ci trascinerebbero in ben altre direzioni rispetto a quelle esemplificate da Gesù. Basta guardarsi attorno per vedere tante opere incompiute, anche storiche, e quanti conflitti, comunque inutili, hanno avuto epiloghi tragici, evitabili appunto solo con un po’ di buon senso ovvero con la sapienza del cuore. Ecco perché il Salvatore è perentorio nel pretendere una scelta di campo: ogni tentennamento indebolisce l’orientamento. Recitiamo allora con convinzione il Salmo Responsoriale: “Donaci, o Dio, la sapienza del cuore”.