Le parole della fede
Inserito il 19 Luglio 2023 alle ore 18:19 da Don Gianni AntoniazziRaramente parliamo della fede nel Signore Gesù, morto e risorto. Abbiamo sempre più timore di esporci. Il Vangelo ricorda: chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre (Mt 10,32)…
Nel linguaggio dei nostri nonni c’era un continuo riferimento al Signore: si citava il Vangelo, si faceva riferimento ai Santi, alle parole della scrittura, alla preghiera. Era facile trovare gente abituata a parlare della propria esperienza di fede.
Ora tutto è ridotto al silenzio. Soprattutto fra i giovani, anche fra quelli che frequentano la comunità cristiana, il linguaggio della fede è messo da parte. Non c’è alcun timore di usare un frasario anche discutibile ma, quanto a Cristo, si preferisce il silenzio. Ai campi estivi si parla di tutto tranne che di Gesù, se non per cenni nei momenti di formazione.
Sembra che anche il galateo raccomandi il silenzio: a tavola è meglio evitare i temi della politica, delle differenze sessuali e, soprattutto, della fede. Sono argomenti troppo divisivi e si potrebbe finire col baruffare… ma un cristiano non è mai aggressivo. Anzi, la testimonianza non è alla grandezza, alla maestà, alla potenza di Dio, ma alla luce che si offre come una proposta libera e liberante. Non è motivo di divisione ma, semmai, di concordia. Giovanni Battista fu uno dei testimoni più intensi, eppure Erode lo ascoltava volentieri. È la positività del Vangelo che fiorisce, è l’annuncio del sole, è la certezza che la persona è amata.
don Gianni