Mettersi in mostra
Inserito il 27 Luglio 2023 alle ore 12:07 da Don Gianni AntoniazziAccusiamo i giovani di essere trasgressivi, superficiali, privi di sensibilità e poco disponibili al servizio. Secondo Paolo Crepet, la critica dovrebbe essere rivolta ad un’altra fascia d’età: gli adulti.
È chiaro che non sempre i nostri giovani brillano per eleganza ed equilibrio. Ce ne sono alcuni che vengono in chiesa con abbigliamento poco consono, altri non hanno freni negli orari notturni, altri ancora sono volgari nel linguaggio o violenti nei gesti. Molti adulti si rivolgono al parroco perché intervenga e “purifichi”. Che serva maggior decoro in tante circostanze è vero. Che sia colpa dei giovani non sempre è così chiaro.
Crepet, noto psicologo, nel suo libro “Prendetevi la luna”, sostiene che questa generazione è “rimbecillita” nel vero senso della parola e che in molte circostanze il problema non sono i ragazzi, ma gli adulti. Noi ci scandalizziamo, giustamente, perché una ragazza entra in chiesa con pochi centimetri di stoffa e protestiamo che i giovani sono sempre legati al cellulare e si fotografano in ogni posa.
Ma scusate, noi adulti non facciamo forse di peggio? Ci facciamo i selfie anche coi defunti: ricordate quanti cristiani, ben vestiti, di ottima cultura, si fermavano davanti alla bara del Papa per scattarsi un selfie? Era chiaro che non volevano pregare o esprimere gratitudine, ma soltanto mettersi in mostra. Che vergogna: usare anche il Papa per farsi vedere sui social.
E quanti si sono fatti la foto con la vedova in occasione del funerale di Costanzo? Non avevano certo intenzione di sostenere la donna in lutto, ma di mettersi in evidenza sui vari siti Internet, come accade talvolta quando si accede al microfono per fare la “memoria” del defunto mentre il tono della voce e lo stile è di chi vuol fare teatro.
Noi però dobbiamo rimproverare le ragazzine che si mettono in mostra con la minigonna. Perché poi vogliamo farci vedere? Per puntare al consenso e lo insegniamo ai figli. E invece non è il consenso a creare le novità della vita ma, semmai, il dissenso: chi ha il coraggio di avere un pensiero personale, chi ha il coraggio di vivere da sé, costui vive.
don Gianni