Inserito il 12 Agosto 2023 alle ore 08:01 da Don Gianni Antoniazzi
Nel cuore dell’estate, i nostri bisnonni facevano festa per rafforzare i legami di fraternità
L’Assunta si sposava con le tradizioni locali della campagna per promuovere la vita
Martedì prossimo, 15 agosto, celebreremo la solennità dell’Assunzione di Maria. Soprattutto nelle nostre campagne, nella metà del 1900, approfittavano di questa festa per festeggiare e rafforzare la fraternità. L’Assunta si sposava con le tradizioni locali per promuovere la gioia dello stare insieme.
La situazione contemporanea è molto cambiata e si punta ad un riposo più personale. Così anche la festa ha in qualche modo perduto il suo colore e il suo carattere popolare. Capiamo dunque il senso di questo appuntamento. Il dogma dell’Assunta è stato proclamato di recente (1950) anche se il mistero è celebrato nella comunità cristiana da lunghi secoli. L’Assunzione di Maria “in cielo”, cioè presso il Padre, garantisce anzitutto che l’uomo è amato da Dio: siamo noi a dire che qualcuno è “lontano” da Dio, ma questa parola esprime la nostra distanza dal fratello, non la sua dal Padre. Questa solennità, poi, annuncia che la morte non ha l’ultima parola sulle vicende umane. «Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti» (1Cor 15,20). Forse non crediamo fino in fondo alla completezza della risurrezione.
Ecco alcune parole di Enzo Bianchi: «La grande Tradizione della Chiesa ha gradualmente proclamato Maria al di là della morte, in quella dimensione altra dell’esistenza che non sappiamo chiamare se non “cielo”. È una parte della “terra” nel “cielo”. In Maria è anticipata la meta che attende ogni essere umano».
don Gianni
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Inserito il 9 Agosto 2023 alle ore 20:55 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 13/8/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
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Questa settimana, prima delle consuete pagine del foglio parrocchiale, pubblichiamo un inserto, ovviamente proposto anche nella versione cartacea, con testimonianze e ricordi di don Armando, venuto a mancare il 9 agosto 2023 a 94 anni.
Ricordiamo che in coda al foglio vengono pubblicate le pagine dedicate alla parrocchia della Santissima Trinità di via Terraglio 74/C (Mestre – VE) guidata da mons. Fabio Longoni.
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Inserito il 9 Agosto 2023 alle ore 15:25 da Redazione Carpinetum
Don Armando Trevisiol è mancato il 9 agosto 2023, dopo che le sue condizioni di salute erano andate via via peggiorando negli ultimi mesi.
La Fondazione Carpinetum gli dedica un numero speciale de L’Incontro.
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Inserito il 2 Agosto 2023 alle ore 18:12 da Redazione Carpinetum
Abbiamo inserito nel sito lettera aperta del 6/8/2023. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.
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Inserito il 2 Agosto 2023 alle ore 17:35 da Don Gianni Antoniazzi
Molte realtà del nostro territorio sono giustamente in ferie. Si rischia di trovare chiuso ovunque La parrocchia e le strutture correlate sono sempre aperte, anche per chi si trova in difficoltà.
C’è una signora che vive da sola col figlio piccolo, battezzato da noi qualche tempo fa. Mi ha telefonato sabato 29 luglio, mentre ero a Gosaldo. Mi ha riferito che ha lo sfratto esecutivo e, data la sua specifica situazione, dovrà lasciare casa entro fine agosto. In questo caso, se non trova alloggio, rischia di perdere il figlio (la responsabilità genitoriale). Le ho spiegato che è più facile arrivare alla soluzione se si lavora insieme agli assistenti sociali. Mi ha risposto che la sua referente è andata in ferie e nessuno risponde al telefono. Le ho spiegato che gli alloggi della Fondazione Carpinetum e quelli a disposizione della parrocchia sono pieni. Ad agosto, non è facile risolvere il problema… senza dialogare con le strutture pubbliche. Ho aggiunto: “anche quando si spacca legna, in due si lavora per tre”.
Veniamo a noi. Capisco l’importanza delle ferie: quando si è riposati si produce di più mentre chi è troppo stanco combina malanni. Sarebbe importante, però, che le strutture di prima necessità (i servizi sociali, per esempio) lasciassero sempre un numero di riferimento attivo. Così, la parrocchia, la Fondazione Carpinetum e l’Associazione il Prossimo non chiudono mai i battenti. Non lo facciamo perché siamo stacanovisti ma perché, come in famiglia, i genitori non vanno mai in ferie e i fratelli restano sempre raggiungibili. Spero di riuscire a trovare qualche soluzione per la giovane mamma. Nel frattempo, chiedo aiuto a chi legge.
don Gianni
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Inserito il 27 Luglio 2023 alle ore 12:09 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 27 Luglio 2023 alle ore 12:07 da Don Gianni Antoniazzi
Accusiamo i giovani di essere trasgressivi, superficiali, privi di sensibilità e poco disponibili al servizio. Secondo Paolo Crepet, la critica dovrebbe essere rivolta ad un’altra fascia d’età: gli adulti.
È chiaro che non sempre i nostri giovani brillano per eleganza ed equilibrio. Ce ne sono alcuni che vengono in chiesa con abbigliamento poco consono, altri non hanno freni negli orari notturni, altri ancora sono volgari nel linguaggio o violenti nei gesti. Molti adulti si rivolgono al parroco perché intervenga e “purifichi”. Che serva maggior decoro in tante circostanze è vero. Che sia colpa dei giovani non sempre è così chiaro.
Crepet, noto psicologo, nel suo libro “Prendetevi la luna”, sostiene che questa generazione è “rimbecillita” nel vero senso della parola e che in molte circostanze il problema non sono i ragazzi, ma gli adulti. Noi ci scandalizziamo, giustamente, perché una ragazza entra in chiesa con pochi centimetri di stoffa e protestiamo che i giovani sono sempre legati al cellulare e si fotografano in ogni posa.
Ma scusate, noi adulti non facciamo forse di peggio? Ci facciamo i selfie anche coi defunti: ricordate quanti cristiani, ben vestiti, di ottima cultura, si fermavano davanti alla bara del Papa per scattarsi un selfie? Era chiaro che non volevano pregare o esprimere gratitudine, ma soltanto mettersi in mostra. Che vergogna: usare anche il Papa per farsi vedere sui social.
E quanti si sono fatti la foto con la vedova in occasione del funerale di Costanzo? Non avevano certo intenzione di sostenere la donna in lutto, ma di mettersi in evidenza sui vari siti Internet, come accade talvolta quando si accede al microfono per fare la “memoria” del defunto mentre il tono della voce e lo stile è di chi vuol fare teatro.
Noi però dobbiamo rimproverare le ragazzine che si mettono in mostra con la minigonna. Perché poi vogliamo farci vedere? Per puntare al consenso e lo insegniamo ai figli. E invece non è il consenso a creare le novità della vita ma, semmai, il dissenso: chi ha il coraggio di avere un pensiero personale, chi ha il coraggio di vivere da sé, costui vive.
don Gianni
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Inserito il 19 Luglio 2023 alle ore 18:30 da Redazione Carpinetum
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Inserito il 19 Luglio 2023 alle ore 18:19 da Don Gianni Antoniazzi
Raramente parliamo della fede nel Signore Gesù, morto e risorto. Abbiamo sempre più timore di esporci. Il Vangelo ricorda: chi mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre (Mt 10,32)…
Nel linguaggio dei nostri nonni c’era un continuo riferimento al Signore: si citava il Vangelo, si faceva riferimento ai Santi, alle parole della scrittura, alla preghiera. Era facile trovare gente abituata a parlare della propria esperienza di fede.
Ora tutto è ridotto al silenzio. Soprattutto fra i giovani, anche fra quelli che frequentano la comunità cristiana, il linguaggio della fede è messo da parte. Non c’è alcun timore di usare un frasario anche discutibile ma, quanto a Cristo, si preferisce il silenzio. Ai campi estivi si parla di tutto tranne che di Gesù, se non per cenni nei momenti di formazione.
Sembra che anche il galateo raccomandi il silenzio: a tavola è meglio evitare i temi della politica, delle differenze sessuali e, soprattutto, della fede. Sono argomenti troppo divisivi e si potrebbe finire col baruffare… ma un cristiano non è mai aggressivo. Anzi, la testimonianza non è alla grandezza, alla maestà, alla potenza di Dio, ma alla luce che si offre come una proposta libera e liberante. Non è motivo di divisione ma, semmai, di concordia. Giovanni Battista fu uno dei testimoni più intensi, eppure Erode lo ascoltava volentieri. È la positività del Vangelo che fiorisce, è l’annuncio del sole, è la certezza che la persona è amata.
don Gianni
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Inserito il 13 Luglio 2023 alle ore 16:52 da Redazione Carpinetum
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