Due parole sul nuovo Patriarca
Inserito il 12 Febbraio 2012 alle ore 08:02 da Don Gianni AntoniazziIl futuro patriarca Moraglia ci ha rivolto un saluto pubblicato ormai ovunque.
Domanda “aiuto, collaborazione, assunzione di corresponsabilità”: in questo forse troverà una diocesi un poco disincantata. Tanti hanno detto la stessa cosa e poi han fatto da soli. E d’altra parte non biasimo. Capisco che il Vescovo deve rispondere davanti a Dio e agli uomini: meglio tenga per sé l’ultima parola nelle decisioni.
Rivolge il suo saluto “in primis ai parroci” e anche per il passato ha mostrato di credere nella vita di parrocchia.
Si riparta dunque dalla vita comunitaria, così radicata e forte nel passato del nostro Veneto. Temo però che vi siano pochi preti rispetto alle attese: tutti figurano ascritti ad una parrocchia, ma per le regole interne al sostentamento del Clero che altrimenti non dà lo stipendio. Forse non tutti sentono in egual misura la vocazione al servizio pastorale del gregge.
Poi saluta i “carissimi giovani” e dice “voglio incontrarvi al più presto”. Qui spetta a noi fare un passo in più: non è possibile che dopo la cresima tanti lascino la comunità cristiana. Infine “saluta rispettosamente gli uomini e le donne non credenti”. Applaudo. Bene che il vescovo non si lasci circondare semplicemente dai “suoi” ma vada in cerca anche dei lontani. E se un giorno dovessi parlargli gli suggerirei di venire a celebrare le cresime in parrocchia. Nell’arco di un decennio avrebbe incontrato di sicuro la più parte di coloro che non mettono mai il piede in chiesa.
don Gianni
Quando ho letto m’è venuto alla mente Gesù che sferza i mercanti del tempio: non mi risulta abbia dato steccate sui denti a qualcuno. Le tue invece sono proprio steccate e, se qualcuno ha orecchi da intendere, di quelle che fanno male!!!