Don Armando
Inserito il 12 Ottobre 2012 alle ore 19:33 da Don Gianni AntoniazziDa un anno lavoro accanto a don Armando per la Fondazione Carpinetum ed è opportuno che la gente sappia il mio pensiero a suo riguardo.
Chi ci vede insieme riconosce quali e quante differenze ci siano fra me e lui. Eppure considero don Armando come un padre e da lui, come da tanti, so di avere molto da imparare.
Senza nulla togliere a don Danilo, vedo che molta parte della parrocchia di Carpenedo porta ancora la sua firma: pastore infaticabile di questa realtà ha lasciato qui il segno di 40 anni di lavoro indelebile.
Tutt’ora, nonostante l’età, continua a vivere in modo essenziale, sta in un piccolo appartamento esattamente come gli ospiti dei don Vecchi, si affatica in un lavoro tenace e coraggioso e, pur superati gli 80 anni, continua a progettare e a scommettersi su cose sempre nuove. Davvero la sua opera è così intensa da destare l’attenzione di tutti: le sue idee, la sua personalità sono così vive e incisive da obbligare chi lo incontra a prendere posizione: può essere accolto, come spesso accade o anche respinto, così come avviene nella libertà di ciascuno. Non può essere disprezzato: mai.
Ha una tale conoscenza della realtà mestrina e delle sue fragilità che, al suo confronto, gli interventi stessi del sindaco sembrano talora opachi.
Da lontano ho sempre seguito la sua vita. E pur essendo un altro rispetto a lui, mi riconosco in debito anche per molti aspetti del mio sacerdozio. Il Signore lo mantenga.
don Gianni