Questa indecisione rovina il paese
Inserito il 10 Marzo 2013 alle ore 08:00 da Don Gianni AntoniazziSiamo stati a votare e l’incertezza è più grande di prima. I politici danno colpa all’esito elettorale, ma sembrano insicuri, quasi smarriti nella strada da prendere.
Molti dicono che siamo in una società liquida, o meglio liquefatta. Sono d’accordo: alle generazioni passate si chiedevano poche scelte, stabili come il granito. Gli strumenti moderni invece ci aprono infinite possibilità, col rischio di sciogliere la nostra fermezza in una marea di incertezze.
La situazione politica sembra respirare quest’aria di dubbio che porta con sé la rovina. Se da una parte infatti decidere significa saper valutare e aver cura di sé, dall’altra l’indecisione crea sempre insicurezza, incapacità per l’avvenire e infedeltà.
Vedete che anche in parrocchia è più facile muoversi quando c’è una linea chiara, pur discutibile. Le idee nebulose creano scompiglio. Tanto più chi governa la nazione (maggioranza ed opposizione) dovrebbe dare esempio di capacità nella scelta.
Lo so bene: decidere è un’operazione dolorosa, comporta dei “no”, tralascia le possibilità, esige rinunce. Ma l’incertezza, soprattutto nelle guide, impedisce di dare forma precisa e personale alla società. Peggio ancora: insegna alle nuove generazioni che si può vivere oscillando senza fine, nella cultura della sopravvivenza, senza progetti di ampio respiro.
Giunto a metà della vita pubblica, Gesù scorge troppi equivoci nella folla. Effettuò dunque una scelta chiara e cominciò a camminare col volto duro verso la croce. Almeno noi cristiani impariamo questo atteggiamento quaresimale, che ci edifica in persone autentiche.
don Gianni Antoniazzi