Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Rabbia e rancore al posto di fiducia e serenità

Inserito il 17 Novembre 2013 alle ore 08:00 da Don Gianni Antoniazzi

Sembra che i nuovi strumenti di comunicazione, al posto di rasserenare, facciano crescere rabbia e rancore. I rapporti sereni e cordiali sembrano appartenere ad un tempo passato.

Per molti l’ira e gli altri vizi capitali appartengono alla mentalità del passato. L’ira sembra però tornata di moda, anche se con sfumature e vocaboli diversi. C’è il rancore, che fa soffrire chi lo prova. Viene dal latino rancere, “andare a male”, e rende l’idea di un uomo che marcisce interiormente per un’ostilità che non riesce a sconfiggere. Alcuni per giorni e mesi ripensano ai torti subiti e al modo per ricambiare l’offesa. Ed è curioso, perché questo sentimento rovina soprattutto i legami più cari, di parentela ed amicizia, che avrebbero potuto essere di consolazione ed aiuto.

E poi c’è il sentimento della rabbia, reazione primitiva e immediata: se il rancore dura a lungo, la rabbia scoppia quando i sentimenti non hanno tempo per elaborare la realtà.

Dicono che in questi anni i molteplici strumenti di comunicazione abbiano messo a dura prova le nostre relazioni, sempre più avvelenate da improvvisi scoppi d’ira e da malumori pesanti. I Vangeli comunicano invece una pace profonda e ricordano che Gesù dalla croce ha perdonato quelli che lo uccidevano. Il cristiano è testimone di relazioni stabili e serene: è l’unico linguaggio che fa trasparire il divino in mezzo alle tenebre del mondo.

don Gianni

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