Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta del 16 febbraio 2014

Inserito il 12 Febbraio 2014 alle ore 17:52 da Redazione Carpinetum

Pubblicata anche online lettera aperta del 16/2/2014. Come sempre aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Ricordiamo che il fondo del parroco e le meditazioni vengono pubblicate la domenica, coerentemente con il giorno al quale sono dedicate e cui spesso fanno riferimento. Se questa soluzione non vi piace, scrivete e decidiamo insieme come proporre al meglio questi contenuti.

2 repliche to “Lettera aperta del 16 febbraio 2014”

  1. Commento numero 1 di Ines Valdisserri

    Gentile Don Gianni,
    certamente Lei più di me, seguirà, già da un po’ di tempo, il diffondersi, nella società contemporanea non solo europea ma mondiale, di un clima ostile a quei valori che la Fede cattolica da millenni irradia nel mondo per il bene dell’uomo.
    L’ONU arriva a censurare la bimillenaria istituzione della Chiesa sulla questione omo e sull’aborto, che si vuole libero, con la pretesa ideologica e invasiva di dettare pure alla fede i suoi canoni.
    E in questa operazione ideologica contro la chiesa Cattolica si avverte una guerra alla famiglia tradizionale da sempre guardata come caposaldo della società civile per la formazione etica e morale delle nuove generazioni.
    Ora invece si vuole diffondere nelle scuole della prima infanzia l’annullamento dell’esistenza di mamma e papà, trasformandoli in genitore 1 e genitore 2.
    Ed è di questi giorni la notizia che al Comune di Venezia, l’assessora alla cultura ha fatto acquistare migliaia di libricini (per un importo di 9.814 euro) con favole gay da distribuire ai bambini delle scuola per l’infanzia: questo per una “nuova emancipazione civile”.
    Di fronte a ciò, per fortuna, tanti genitori si sono ribellati: sono loro i primi educatori dei figli!
    Tutto ciò è triste Don Gianni!
    Papa Francesco in una sua recente omelia del mattino presso la Sua dimora “S. Marta” ha detto a tal proposito: “Il mondo vuole che noi stiamo zitti!”
    A questo punto però penso al Vangelo di domenica 9 febbraio in cui le parole di Cristo risuonano verso tutti noi chiare: “siate il sale e la luce del Mondo!”
    E mi sorgono allora dei pressanti interrogativi:
    Noi cristiani praticanti siamo capaci di annunziare Gesù Cristo?
    Come viviamo la nostra fede?
    Sappiamo essere testimoni credibili di questa nostra Fede nella difficile società di oggi?
    Sarebbe bello aprire una rubrica su “Lettera Aperta” dove raccogliere le varie testimonianze per poi unirle tutte in un fascicolo da inviare al nostro Patriarca ed al Papa Francesco, come incoraggiamento al loro impegnativo ministero.
    Solo da Cristo e dal Suo Amore per l’uomo dobbiamo attingere il senso della nostra vita di credenti in tutti i momenti positivi e negativi. Da ciò nasce la nostra testimonianza, che non può “tacere”.
    Gradirei sapere cosa ne pensa e nel frattempo La saluto cordialmente.

    Ines Valdisserri

  2. Commento numero 2 di Gabriele Favrin

    I commenti al blog sono liberi, quindi esprimo la mia opinione come parrocchiano, senza la pretesa e nemmeno il desiderio di vedere il mio scritto su lettera aperta il cui esiguo spazio sono certo che possa essere impiegato in modo migliore.

    Lo scopo di quei libri non era insegnare che l’omosessualita’ e’ giusta (e solo tre toccavano il tema) ma spiegare ai bambini perche’ un loro compagno ha solo la mamma, un altro ha due papa’ (quello naturale e il nuovo fidanzato della mamma), un altro ancora ha due mamme (quella naturale e la compagna), ecc. Queste realta’ esistono e vanno spiegate, altrimenti nascono paure e incomprensioni e il passo verso il razzismo o la discriminazione e’ breve.

    Su una cosa le do’ ragione: quei libri costavano troppo per questi tempi. Allora io per primo dedichero’ del tempo a scrivere qualche racconto da diffondere con licenza Creative Commons, quindi gratuito anche per uso educativo, per insegnare ad accettare che un compagno di scuola possa avere un solo papa’, una sola mamma, una famiglia allargata perche’ la mamma si e’ risposata oppure due papa’…
    E poi magari qualcosa sui bambini di altre religioni o quelli atei.

    Questa e’ la realta’ di oggi di tante famiglie ed e’ giusto insegnare a conoscerla e rispettarla. Non sono all’altezza degli scrittori professionisti ma questo e’ il mio contributo alla societa’ che vorrei: aperta e che insegna a rispettare tutte le scelte di vita degli altri invece che chiudersi su se stessa.

    PS: in trentacinque anni don Armando ha costruito una comunita’ aperta anche ai lontani. Spero che certe proposte non snaturino tale saggia scelta trasformando il foglio parrocchiale nella copia di una delle tante testate integriste online e offline. Non servirebbe a nulla se non a distruggere e allontanare. L’opposto di cio’ che predicano il nostro patriarca e il Papa.

    Gabriele Favrin