Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lasciatevi riconciliare…

Inserito il 9 Marzo 2014 alle ore 12:58 da Plinio Borghi

Lasciatevi riconciliare, ci manda a dire San Paolo con la lettera ai Corinzi del mercoledì delle ceneri. È il motivo conduttore anche di parecchi interventi di Papa Francesco e mette in evidenza due aspetti parimenti importanti: l’infinita disponibilità di Dio al perdono e l’inviolabile libertà dell’uomo. Niente di passivo, dunque, niente di subìto, bensì un incontro voluto con Chi non si stanca mai di aspettarti. La Quaresima diventa un’occasione privilegiata per veicolare questo impatto, per riscoprire il senso di “rilassamento” che la riconciliazione comporta, per liberarsi dalle ansie e dalle tensioni che impegolano gli ingranaggi della vita e consentirci di viverla con una marcia in più. Né più né meno di ciò che è la parola “conversione”, non solo mero cambio di direzione o abbandono di ciò che il nostro percorso terreno ci riserva, ma vera e propria riqualificazione del modo di essere, naturale conseguenza di quanto Gesù ci diceva domenica scorsa: non vivere attaccati alle cose di questo mondo come se soltanto da esse dipendesse il nostro vero futuro. E perché la Quaresima dovrebbe essere qualcosa di stimolante? Perché guarda alla Pasqua di Resurrezione, fulcro e unica motivazione del nostro essere cristiani, meta per la quale vale veramente la pena di sacrificare qualcosa. Un sacrificio che tuttavia ci impegna con gioia, come sempre accade quando siamo determinati a raggiungere un obbiettivo ambizioso. La liturgia ci invita perciò a temprarci e senza “fare tanto cine”, il che sarebbe sviante, quanto concentrandoci in noi stessi per ritornare a quell’intimità appagante con Dio. Mi piace molto una delle ultime frecciatine che Papa Francesco ha rivolto al cristiano, quella di non essere musoni come una Quaresima senza Pasqua. Una sintesi felice che riassume, contrariamente alla percezione comune, la gioia che dev’essere per noi la Quaresima: l’esperienza concreta che “non di solo pane vive l’uomo”. Concludo con due versetti del Salmo Responsoriale, tratto dal famoso “Miserere”: “Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo. Non scacciarmi dalla tua presenza e non privarmi del tuo santo spirito. Rendimi la gioia della tua salvezza, sostienimi con spirito generoso”. Un sano atteggiamento per una buona impostazione di partenza.

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