Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Uomo custode del Creato

Inserito il 29 Giugno 2014 alle ore 08:02 da Don Gianni Antoniazzi

L’estate è un tempo favorevole per l’incontro ritemprante con la natura. Servono però
attenzione, intelligenza, responsabilità. Non possiamo ignorare questo valore.

C’è una solidarietà profonda fra l’uomo e il pianeta: se uno cade l’altro va dietro. Forse la Chiesa ha compreso lentamente la tutela del creato, valore fiorito in gruppi anche lontani dalla fede. Ora però ogni comunità cristiana comprende che Dio ci ha affidato il mondo perché fossimo custodi, fedeli interpreti della vita. Vediamo lo spreco, i segni di malessere e le patologie di una società fragile.

Talora, anche al Grest per bere un sorso fanno scorrere litri d’acqua. Ma le istituzioni fanno peggio. Ho visitato un’azienda agricola moderna. Produce biogas. Impiega tonnellate di gasolio per coltivare terreni, il raccolto va nella produzione di energia. L’Enel paga questa produzione una pipa di tabacco: tutto si regge per il contributo pubblico, che ha livelli da vertigine (soldi nostri).

E intanto distruggiamo risorse e maltrattiamo la natura. Ben diverso lo stile di Gesù. Egli ammirava la natura, ne conosceva i segreti. Le sue parabole narrano di uccelli, piante, grano e zizzania, pecore e gigli. Legato al creato al punto che il sole si è eclissato alla sua morte.

Nell’estate abbiamo l’occasione per dire che non si ama solo il fratello ma anche il creato come se stessi.

don Gianni

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