Vacanze sì, vacanze no, vacanze se…
Inserito il 29 Giugno 2014 alle ore 12:54 da Plinio BorghiVacanze sì, vacanze no, vacanze se… No, non sto scimmiottando Elio e Le storie tese con la sua “Terra dei cachi”, ma tant’è che la festa dei santi Pietro e Paolo introduce l’argomento di una certa attualità, anche per coloro che sono presi dagli esami, che non vedono l’ora di superare l’ultimo ostacolo e vi aspirano con senso liberatorio. Si dirà subito che non tutti se le possono permettere. Errore! Se il riferimento è alla tipologia, è chiaro che la gamma è molto varia, ma la vacanza come tale è una scelta, che di solito trova spazio durante il periodo estivo, favorita in primis dalla chiusura delle scuole e poi anche di gran parte delle attività produttive. Il minimo che va comunque previsto è che si stacchi l’interruttore della routine e ci si rivolga ad altro. Chi preferisce rinunciare è chiaro che non ha giustificazione e danneggia sé stesso, col rischio che poi si debba fermare per cause di forza maggiore. Tanto vale anche per il riposo settimanale, al quale di norma si dedica la domenica. Oggi come oggi siamo anche più agevolati, se vogliamo approfittare per partire verso luoghi ameni a trascorrere la pausa che ci prendiamo, perché abbondano la varietà di offerte e le facilitazioni di accesso, cose che un tempo la maggioranza di noi si sognava: bene che andasse c’era la colonia per i bambini (la mia prima esperienza è stato un mese a San Giuliano: partenza in corriera il mattino e ritorno alla sera) e un po’ di tranquillità per gli adulti senza i bambini di torno. C’è tuttavia una condizione perché una vacanza sia utile: dev’essere rigenerante sotto tutti i punti di vista, compreso quello spirituale. Se torniamo più stressati e poco ricaricati, è stato tutto vano. Su cosa fare c’è solo l’imbarazzo della scelta, che include più tempo in famiglia, letture adatte, riscoperta di stimoli culturali e motori, meglio se tradizionali. Su cosa non fare, pure: innanzitutto accantonare computer, TV, cellulari e altre diavolerie che ci assillano in tempi normali. Se ci riusciremo, potremo dire di aver realizzato una vera vacanza. Invochiamo allora i santi Pietro e Paolo, che la liturgia ci presenta costretti ad una fase riflessiva in situazioni alternative un po’ particolari (imprigionati), affinché nei periodi di riposo che ci apprestiamo a godere troviamo il modo, oltre al resto, di ravvivare anche la nostra fede.