Finché morte non ci separi…
Inserito il 24 Ottobre 2014 alle ore 18:00 da Don Gianni AntoniazziL’uomo vive in compagnia. La solitudine completa, senza limiti di tempo, è il vero volto dell’inferno. Le feste dei Santi e la Commemorazione dei Defunti sono un trionfo di comunione fraterna.
Le feste dei Santi e dei Defunti stanno alla porta con la certezza che nessuno vive da solo e nessuno è abbandonato nella morte. Se il Signore è stato con noi ogni giorno, e di questo abbiamo fatto esperienza nella fede fin da essere suoi amici, potrà mai lasciarci soli nel momento della morte?
Questa domanda se la ripetevano i nostri padri Ebrei e, nella Pasqua, noi siamo certi della risposta: se siamo con Cristo la morte nostra sarà una comunione divina. Di più. Siamo circondati e preceduti da amici e parenti Santi. Forse il loro nome non figura nel calendario, ma ci hanno sostenuto e ci sono stati di esempio. Anch’essi ci saranno accanto, ci prenderanno per mano e insieme a loro la nostra morte sarà una processione festosa verso il Giorno senza tramonto.
Ancora. Se in vita c’è stata una vera comunione con qualche amico, ebbene, quel legame risuona più forte, puro e vero nel momento della morte. Poco importa se nell’istante del trapasso dovessimo essergli lontani: l’amore vince distanze.
C’è però una condizione: credere all’amore degli altri e di Dio. Questo ci salva più che i nostri protagonismi, più dei nostri atti di bene, più che le nostre emozioni dense di spiritualità. Che fatica in questo periodo credere all’amore e quanto è facile cedere il passo alla seduzione della rabbia.
don Gianni