Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Meditazioni in libertà… dalla liturgia all’attualità

Inserito il 21 Dicembre 2014 alle ore 12:16 da Plinio Borghi

Le madri che uccidono i loro pargoli stanno incorniciando quest’ultimo periodo d’Avvento in modo pesante ed estremamente contraddittorio, tanto abnorme che il più delle volte o pare abbiano rimosso il folle gesto o sono dichiarate incapaci di intendere e di volere. A queste si aggiungano quelle che ancora ricorrono all’aborto, malgrado le aumentate difficoltà “tecniche” di mettere al mondo figli. Per fortuna sono la stragrande maggioranza quelle che i figli non solo li accettano, ma pure li cercano in tutti i modi, tanto che si sono molto evolute le tecniche di fecondazione assistita e le adozioni. In tale contesto cade a fagiolo la riproposizione in questa quarta domenica del mistero dell’Annunciazione, ripreso pari pari dal primo capitolo di Luca: pura poesia che non mi stanco mai di leggere e approfondire, specie quando il Rosario del lunedì e del sabato lo mette in evidenza, ma ancor più in circostanze come quella di oggi, appunto. Maria è destinata ad essere l’anti Eva, l’aveva già detto Dio al serpente, come abbiamo ricordato l’8 dicembre. è sempre la figura che riscatta tutte le negatività che la nostra fragilità esprime: è la Madre per antonomasia. Eppure non era una situazione destinata ad essere tranquilla quella che avrebbe vissuto, dato il contesto sociale. Tuttavia Gabriele la tranquillizza nel suo turbamento e Lei non esita a mettersi a disposizione del grande e incomprensibile progetto di Dio: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”. Non sapeva che sarebbe stato ancor peggio di quello che pensava. Comunque in tutte le fasi successive è stata all’altezza del compito, a partire dall’educazione di siffatto e difficile “Personaggio”. Bella forza!, potrebbe obiettare più di qualcuno, con tutte le autorevoli “tutele” che aveva Lei!… Considerazione sviante e blasfema, che non tiene conto di quanto il Creatore ci abbia messi ognuno sullo stesso piano e che non ci trascura: Gesù stesso un bel giorno dirà che nemmeno un filo d’erba perirà senza che il Padre lo voglia. Se poi consideriamo che si è pure fatto uomo come noi per amore… Pensiamoci, specie in questo periodo in cui siamo obnubilati da mille altre cose effimere. Anzi consideriamo che ci ha offerto una mano in più proprio attraverso la figura di Maria, alla quale possiamo ricorrere per un aiutino quando abbiamo la sensazione che le nostre piccole difficoltà siano insormontabili.

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