Stranezze prive di senso
Inserito il 5 Dicembre 2014 alle ore 18:03 da Don Gianni AntoniazziHo atteso a scrivere perché non fossero identificati gli interessati. Tanti si rendono protagonisti di azioni strampalate che dimostrano per lo più un profondo vuoto interiore.
Ai funerali succede di tutto. C’è gente che prende la parola per onorare se stessa, mentre il defunto resta un pretesto. Altri non hanno interesse alla preghiera e assistono con tono di sfida. C’è chi veste con stravaganza e chi tratta l’eredità. E c’è stato un fatto singolare: a Messa il fratello del defunto si è scattato diverse foto con la salma alle spalle e tanto di flash. Scena ridicola per tutti, ma di moda in Inghilterra.
Ebbene: forse qualcuno cercherà giustificazioni sociali o comportamentali. A me sembra che pur di riempire il vuoto si facciano stupidaggini di ogni tipo. Per rimanere sulle foto: una ragazza di 17 anni è salita su un ponte per scattarsi un selfie, è caduta ed è morta. Karen Hernández, 13 anni, al momento dell’autoscatto dalle rive del fiume El Tunal in Messico è scivolata e annegata. Oscar Aguilar si è scattato un selfie con una pistola alla tempia, ma accidentalmente ha premuto il grilletto. Queste stravaganze corrispondono ad una ricerca di sé? È il desiderio di rendere spontaneo ogni istante? Ricordo una donna che al museo, invece di contemplare le opere d’arte, le guardava sullo schermo del suo tablet mentre le registrava. Che piacere è? Forse chi fotografa in continuazione scappa dalla responsabilità di vivere? A me sembra che si stia componendo un inno al nulla.
Il Signore ha preferito nascere in una società senza questi dispositivi. Pensavo che nel nostro tempo il suo messaggio sarebbe stato più efficace. Mi sbagliavo: con tutti questi scatti l’uomo moderno sta rendendo vuoto ogni momento della vita, anche il più sacro.
don Gianni