Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Serbare un segreto mette ansia…

Inserito il 15 Febbraio 2015 alle ore 12:01 da Plinio Borghi

Serbare un segreto mette ansia, c’è poco da fare. Ho appena finito di leggere una notizia sulla cronaca locale, relativa ad una donna che ad un mercatino per beneficienza del Lido ha acquistato per 10 euro un quadro, che poi si è rivelato essere d’autore e di un valore di 200 mila euro. Ha fatto per curiosità una ricerca e poi si è consultata con un antiquario e fin qui tutto bene. Sennonché s’è confidata con un’amica al bar (come si fa a tenere una cosa di tal fatta tutta per sé?) e la notizia ha fatto il giro dell’isola in un battibaleno, finendo quindi sulla stampa. Magari avrà anche raccomandato all’amica di non dirlo a nessuno. La stampa, poi, su queste cose ci gioca e va a nozze, persino sui titoli di richiamo. Giorni fa si annunciava a caratteri non cubitali, ma quasi, quali erano i contenuti di un accordo segreto intercorso non ricordo con chi. Subito pensai: “Ma se l’accordo è segreto, come fanno a saperlo e, peggio, a conoscerne i contenuti?”. Infatti, letto l’articolo, scoprii che erano tutte illazioni e sugli argomenti si tirava ad indovinare: chissà, se domani si rivelasse vero, sarebbe stato uno scoop in anteprima! D’altronde custodire un segreto è anche un’arma a doppio taglio. Chi ha seguito l’iter per l’elezione del Presidente della Repubblica sa che Renzi non ha mai fatto nomi fino alla fine, con la conseguenza che subito dopo tutti si sono attribuiti la paternità del suggerimento su Mattarella e i giornalisti che l’avevano azzeccata si gongolano come “illuminati”. Oggi anche il vangelo ci offre la prova di questo desiderio incontenibile e ce la dà proprio il lebbroso, complice lo stesso Gesù. Dopo averlo guarito, forse per stare un po’ in pace, il Maestro gli ordina: “Guarda di non dire niente a nessuno” e lo invita piuttosto a recarsi al tempio per un’offerta di ringraziamento. Non l’avesse mai fatto! Forse, se non gli avesse rivolto la raccomandazione, la cosa sarebbe filata liscia, ma il fenomeno era troppo ghiotto e costui, preso dal raptus, tipico in questi casi, non tardò a “proclamare e a divulgare il fatto”, costringendo Gesù a non poter più entrare pubblicamente nelle città ed a ritirarsi in luoghi deserti, dove comunque accorrevano a lui da ogni parte. Tanto per buttar lì una battutaccia maschilista, che sia allora vero che dopo la resurrezione sia apparso apposta alle pie donne, perché l’evento si diffondesse più rapidamente?

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