Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Gioia liberatoria!

Inserito il 5 Aprile 2015 alle ore 12:28 da Plinio Borghi

Gioia liberatoria! Non c’è qualcosa di particolare che celebriamo oggi che non si celebri in tutte le Eucaristie, come non c’è passo della liturgia odierna che non sia uguale a quello di tutti gli altri giorni di Pasqua sin qui vissuti. Eppure l’atmosfera è sempre diversa, perché tu sei ogni anno diverso, come lo è il contesto in cui ti muovi. Usciamo da un percorso che, se si è fatta attenzione, ha presentato una serie di novità, ha aperto prospettive inaspettate, ti ha fatto approfondire la Parola in un modo che prima non avevi considerato, ti ha meravigliato perché dopo duemila anni la sua attualità non è venuta meno, ti ha procurato sensazioni nuove, ti ha agevolato un’introspezione per scoprire di più te stesso e il tuo rapporto con Dio, hai penetrato ancor più il grande mistero della redenzione. Sì, deve essere successo tutto questo, se siamo convinti che stiamo vivendo un periodo forte, se non riteniamo che il tempo della vita sia trascorso invano, se non vogliamo che tutto ci sia passato sopra la testa senza che ce ne siamo accorti. Ciò ha creato stati d’animo che si sono alternati a mano a mano che la liturgia quaresimale si snodava, con momenti anche di angoscia e di sconforto, come si considerava la settimana scorsa, ma sostenuti dalla speranza di una prospettiva che solo la Resurrezione rende concreta. Ecco perché si può parlare di gioia liberatoria ed è giusto che la frenesia che ha accompagnato gli apostoli allora, mentre non facevano che correre su e giù dal sepolcro, debba trasmettersi anche a noi, nel nostro tempo. Avremo modo di cogliere, nei giorni seguenti e fino a Pentecoste, una miriade di spunti. È curioso vedere come i discepoli di Emmaus, pur essendosi fatta sera, si siano precipitati a raccontare la loro esperienza agli altri, dopo aver riconosciuto Gesù dal gesto di spezzare il pane. Perché non siamo così solerti anche noi nel riconoscerlo ogni volta che partecipiamo all’Eucaristia e assistiamo alla ripetizione, sempre speciale, di quel gesto che Egli stesso ci ha dato mandato di compiere per perpetuare la sua presenza fra noi? Perché non adottiamo la stessa euforia nel partecipare agli altri la contentezza nel riviverlo? Con questo stimolo diventa entusiasmante tornare ad augurarci BUONA PASQUA!

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