Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Lettera aperta del 10 maggio 2015

Inserito il 7 Maggio 2015 alle ore 17:14 da Redazione Carpinetum

Pubblicata lettera aperta del 10/5/2015. Aspettiamo i vostri commenti in email o direttamente sul blog.

Terremoto Nepal: la Caritas mobilitata

Inserito il 7 Maggio 2015 alle ore 15:40 da Redazione Carpinetum

Le coordinate bancarie e postali per chi desidera aiutare le popolazioni colpite

In Nepal ci sono 7000 morti. La Conferenza Episcopale Italiana ha stanziato fin dal principio 3 milioni di euro e ha indetto la raccolta di offerte. Domenica 17 maggio sarà organizzata una raccolta speciale durante le S. Messe.

Chi desidera effettuare un versamento scriva nella causale: “Aiuti per terremoto Nepal” con queste coordinate bancarie:
Banca Prossima IT12H0335901600100000006662 intestato a “Caritas Venezia”.

Con 25 euro si possono fornire alimenti per una famiglia per un mese. Con 10 euro si può assicurare acqua per una famiglia per una settimana, una tenda per ospitare 3 famiglie oppure 30 kg di riso per una famiglia.

Per Info:
tel. 041.974298
email:  ufficiostampa@patriarcatovenezia.it .

Un hobby da pensionato…

Inserito il 3 Maggio 2015 alle ore 12:40 da Plinio Borghi

Un hobby da pensionato è stato fin dall’inizio quello di imbottigliarmi il vino da pasto che avrei poi consumato nel corso dell’anno. Quando ero in servizio non ci ho mai provato, perché gli impegni di lavoro non mi consentivano di rispettare i tempi che questa operazione comporta. Non ho avuto problemi con l’approvvigionamento, perché comunque da sempre mi servivo da una cantina, della quale era già cliente mia madre. Orbene, i vecchi titolari avevano tutto l’occorrente per il ciclo di produzione completo, a partire dal mosto. Da loro seppi che ogni anno si recavano nelle varie località a scegliere le uve che avrebbero poi acquistato e concordavano sia la quantità che la qualità. A quest’ultima si provvedeva sfoltendo adeguatamente i filari affinché i grappoli che rimanevano crescessero più belli e sostanziosi. Leggendo il vangelo di oggi, mi sono ritornati alla mente tutti i particolari di quelle manovre e devo convenire, come al solito, che il nostro Maestro non poteva portare un esempio più calzante e percepibile. Con una differenza non secondaria: quella di essere Egli la “vera” vite. Il che significa che in lui insiste la capacità illimitata di far produrre frutto: non occorre sfoltire grappoli buoni per consentire agli altri di migliorare il prodotto. Il rovescio della medaglia è che i tralci siamo noi e che soltanto finché rimarremo attaccati a lui e saremo attivi avremo una prospettiva di salvezza, ma se poco poco prendiamo direzioni diverse, la nostra fine è segnata. Tuttavia, il vignaiuolo, che è il Padre stesso, ha comunque bisogno di provvedere alla nostra potatura, se vogliamo che il frutto sia garantito e cresca buono, come a dire che nessun risultato è ottenibile senza un minimo d’impegno e di sacrificio: nulla ti cade dall’alto per forza d’inerzia, tranne una bella batosta, specie se credi di fare il furbo. Nel nostro caso non c’è nemmeno bisogno di lavorare tanto di fantasia creativa per stare sul mercato, perché abbiamo una vite sicura e la Parola di riferimento: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto”. A questo punto ogni elusione diventa solo un pretesto di comodo e il Padreterno non è il vigile urbano che ti becca senza cintura, al quale puoi raccontare che è stato un puro caso, perché te la sei sempre allacciata.

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