Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Il parroco al nuovo sindaco

Inserito il 17 Giugno 2015 alle ore 19:09 da Don Gianni Antoniazzi

Dopo gli scandali e un periodo di amministrazione controllata dal prefetto abbiamo ora un nuovo sindaco. Esprime la città intera, non il voto di qualcuno. C’è da accoglierlo con speranza

Un uomo sconosciuto alla politica è stato eletto Sindaco di Venezia. Comunque la si pensi bisogna riconoscere che non gli mancano energia, capacità e voglia di mettersi in gioco. Tanto più che accanto a lui non c’era uno sprovveduto, ma Felice Casson che gode di larga stima, fatto che gioca a maggior onore di Brugnaro. Complimenti.

Abbiamo conosciuto pochi pastori e troppi mercenari. Auguro a Brugnaro di stare lontano da costoro. Cattivi maestri sono coloro che disprezzano le istituzioni, delegittimano gli avversari, non sopportano le critiche, alimentano le lodi del capo, chiedono atti di fede in un progetto proprio e non creano consenso. Se anche un giorno avessero il merito di tirarci fuori dalla crisi questo non sarebbe ancora sufficiente: alle nuove generazioni bisogna trasmettere un esempio di uomo, una forma di giustizia, un rispetto dei processi democratici. La crisi è un fatto antropologico prima che economico. Bisogna tenersi lontani da mercenari che disprezzano il bene.

La politica ha poi bisogno di sapienza e civiltà. L’ignoranza è il suo veleno. Una civiltà matura esige equilibrio e saggezza. Altrimenti è barbarie. Venezia deve ritrovare energia nella sua “cultura” umana e cristiana così che la politica possa dare a ciascuno la gioia di una buona convivenza. Questo il mio augurio al lavoro di Luigi Brugnaro.

don Gianni

Una replica to “Il parroco al nuovo sindaco”

  1. Commento numero 1 di Stefano Ciancio

    Salve Don Gianni. Seguo sempre con attenzione le sue riflessioni sulle vicende che riguardano la nostra città e la sua amministrazione. Vorrei avere un suo giudizio in merito all’annuncio del neo sindaco Brugnaro che dice: “Tutti i Vigili urbani gireranno armati rispettando al contempo tutte le indicazioni legate all’obiezione di coscienza”.

    Lei ritiene che armare i vigili sia una risposta adeguata e doverosa ai problemi che esistono sul fronte della sicurezza o la trova una decisione sproporzionata rispetto al nostro contesto cittadino?

    La ringrazio anticipatamente.