Cibo, cucina, specialità, diete…
Inserito il 7 Giugno 2015 alle ore 11:09 da Plinio BorghiCibo, cucina, specialità, diete: apri la TV in qualsiasi momento e non si parla d’altro. A volte non ti salvi nemmeno con lo zapping. Ormai non c’è telegiornale che non includa la sua brava rubrica di cucina, la quale ha preso il suo spazio anche nei programmi di varietà (addirittura nella lotteria di capodanno) e in quelli di evasione; perfino nei servizi dedicati al turismo non può mancare il doveroso riferimento alle specialità locali. E non importa quali siano i tuoi orientamenti nutritivi: carnivoro, onnivoro, vegetariano o vegano, troverai sempre qualcuno che ti vuol consigliare come devi fare per mangiare al meglio. Sembra che non tanto il cibo, quanto il modo di consumarlo sia diventato un totem, la principale preoccupazione, la nostra priorità. è pur vero che un tempo s’insegnava alle donne a prendere un marito per la gola, ma era un modo per incitarle a dedicarsi ai fornelli. Oggi hanno mangiato la foglia ed è più facile che ci mettano lui ai fornelli, ma guai a rinunciare alla ritualità del ristorante, anche nei momenti di crisi più becera: vuoi che rinunci proprio a tutto? Se poi si deve proprio risparmiare, allora c’è sempre qualche programma che ti spiega come mettere su pranzo e cena con cose semplici e genuine, ma di un gusto ineguagliabile. Guarda caso il nostro Padreterno, che per antonomasia disponeva di ogni “ben di Dio”, ha nutrito il suo popolo e ci ha trasmesso i segni della salvezza sempre attraverso gli elementi più semplici: la manna, il miele, il pane, il vino, tutti richiamati nella liturgia di oggi, che apre proprio con l’antifona “Il Signore ha nutrito il suo popolo con fior di frumento, lo ha saziato di miele della roccia”, tratta dal salmo 80. La Sequenza è un incalzare di riferimenti, che portano all’esaltazione nel vangelo di quel pane e di quel vino che sono poi divenuti formalmente e sostanzialmente il Corpo e il Sangue di Cristo, vivo e presente in mezzo a noi. Con ciò non vuol dire che proprio Gesù, a partire dalle nozze di Cana e fino all’ultima cena non abbia esaltato i momenti conviviali, ma non fine a sé stessi, bensì come mezzi di socializzazione, di rivelazione, di proiezione. Sarebbe lunga elencarli tutti. Cogliamo l’occasione per farlo da soli e per scoprire un taglio lontano anni luce da quello televisivo. Può essere un modo più qualificante per voltare le spalle alla TV, lasciandola blaterare di cose futili.