Che neanche ci venga in mente
Inserito il 29 Luglio 2015 alle ore 19:21 da Don Gianni AntoniazziLa Corte di Cassazione ha deciso che le scuole parificate di Livorno dovranno pagare l’ICI arretrato e poi l’IMU per importi davvero importanti. Sarà così anche da noi?
Spieghiamoci. Da un secolo la parrocchia ha il Centro Infanzia “Il Germoglio”. È nato per l’educazione dei bambini quando qui lo Stato dormiva. Oggi è una scuola parificata, conosciuta e amata nel territorio. Segue in tutto e per tutto le regole delle scuole pubbliche e, posti permettendo, accoglie chiunque faccia domanda, senza escludere chi si dovesse trovare in difficoltà. Segue i programmi ministeriali e cerca di avere qualche attenzione in più per le famiglie: orari alquanto flessibili, cura del cibo fatto in casa, attività facoltative e via dicendo. Non ha scopi di lucro: tutti sanno che qualche anno fa era in passivo (immaginavo addirittura di dover chiudere) ed ora, con immensi equilibri, è in pareggio ferreo. Il Centro Infanzia offre un servizio alla gente in nome di Cristo, cercando di sopperire a quei casi che il Comune non riesce ad accogliere. Le scuole (sia pubbliche che parificate) non pagano IMU. Lo stesso avviene per immobili di attività pubblica, politica, previdenziale, assistenziale, sanitaria, di ricerca, didattica, culturale, ricreativa e sportiva. Ebbene il Comune di Livorno ha imposto che le sue scuole parificate pagassero la vecchia ICI, sostenendo che uno scopo di lucro ce l’avevano, dal momento che una retta era pur pagata. Nei primi due gradi di giudizio ha avuto torto. Ma è andato in Cassazione e quella corte di giudici gli ha dato ragione: su quale base non è molto chiaro, dal momento che i colleghi precedenti avevano pur giudicato diversamente. I vescovi dicono che si tratta di una sentenza segnata dall’ideologia. Comunque sia, allo stato delle cose le scuole di Livorno dovrebbero pagare arretrati, multe, interessi e quant’altro: qualcuna avrà un importo di mezzo milione di euro. Come potranno fare? Cari amici anche un bambino mi capisce. Sono d’accordo che la scuola statale è migliore di quella parificata. Quando mai le cose pubbliche non sono migliori delle private? Tuttavia una scuola parificata costa all’Italia 600 euro per alunno all’anno.
Gli stessi alunni, nella scuola pubblica costano ai cittadini 13 (tredici!) volte di più. Se una scuola chiude chi ci guadagna? Prendiamo il nostro caso. Se dovessi pagare 40.000 euro in più all’anno non saprei come fare.
Col tempo dovrei pensare a chiudere. Il Comune di Venezia, per gestire i nostri 160 bambini avrebbe la spesa dei dipendenti, dell’amministrazione, ma anche l’onere di trovarsi uno spazio adeguato in questo territorio. Gli affitterei l’immobile dell’Asilo (l’unico a norma di legge e adeguato allo scopo nella zona). Statene certi però che saprei fare due conti. In fondo: perché la sede di un partito non paga IMU? Perché non è a scopo di lucro e tutti capiamo che i politici hanno una vita austera. Perché gli asili delle suore devono pagare l’IMU? Perché ci guadagnano e tutti sappiamo bene che le nostre suore fanno un vita da “ricco epulone”. Queste cose le scrivo solo per ipotesi. Conosco la saggezza del nostro Sindaco e della sua giunta. So quale sia la fatica del momento presente e sono qui a dare una mano per il bene comune, se serve. È bene però che queste cose siano scritte nero su bianco a mio disappunto per il Comune di Livorno e per le decisioni di una Corte Costituzionale che evidentemente non sa fare i conti e finge di non vedere quello che un’infinita schiera di cristiani sta cercando di fare, a livello di volontariato, per questa amata Italia.
don Gianni