L’attrazione di Papa Francesco su tutti…
Inserito il 19 Luglio 2015 alle ore 12:31 da Plinio BorghiL’attrazione di Papa Francesco su tutti, non solo appartenenti alla Chiesa cattolica, è innegabile e lo dimostrano i continui riferimenti che gli sono rivolti da ogni direzione. È la dimostrazione che è il Pastore di cui avevamo bisogno, da un verso per rispondere ad ansie e aspettative dei fedeli e dall’altro per ridare al cristianesimo lo smalto di credibilità che lo ha reso elemento fondante e caratterizzante di questa società. Le scene cui abbiamo assistito durante il viaggio del Pontefice in America latina sembrano collimare con quanto il vangelo di oggi ci racconta: una folla che non ne vuol sapere di dare tregua al Maestro, nemmeno quando avrebbe bisogno di appartarsi un po’ con i suoi discepoli, stanchi e reduci dalla missione loro affidata. E Gesù, ancora una volta, ha compassione di quella folla, perché “erano come pecore che non hanno pastore”. Purtroppo, da che mondo è mondo, coloro che si sentono deputati a guidarci fuori dalle secche nascono come i funghi e il più delle volte non è proprio il nostro bene quello che sta loro a cuore. L’ovvia conseguenza è che il popolo finisce per non sentirsi più rappresentato e non sa più dove sbattere la testa. La gente ha bisogno di punti di riferimento, sia in campo amico che in campo avverso: gli uni per sostenerla nel raggiungimento degli obiettivi, gli altri per avere un nemico o un concorrente ben identificato. Quando in entrambi i campi si manifesta solo incertezza, incapacità e confusione di ruoli, prevalgono il disorientamento e la sfiducia. Il pensiero esemplificativo, in questo momento, va alla Grecia e ai suoi cittadini: tutte le vicende che l’hanno stravolta in questi ultimi anni non hanno fatto che incrementare il buio totale su qualsiasi tipo di prospettiva. Le elezioni che si sono susseguite a tamburo battente si sono rivelate inconcludenti, nessuno riesce più a riscuotere un minimo di fiducia incondizionata, la disperazione serpeggia ovunque. Apparisse qualcuno che riuscisse a fornire prospettive concrete e a parlare toccando il loro cuore, lo seguirebbero in capo al mondo e a qualsiasi costo! È una comunità alla deriva, che avrebbe bisogno accadesse quello che Dio promette nella prima lettura, dal libro di Geremia. A noi, a fronte di siffatto sbandamento, spetta come minimo di provare, come Gesù, tanta compassione e solidarietà, sperando che sorga chi possa infondere fiducia, orgoglio, determinazione e senso del sacrificio.