Il blog di Carpenedo

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La vita della Comunità parrocchiale dei Ss. Gervasio e Protasio di Carpenedo

Delusione e sconforto…

Inserito il 23 Agosto 2015 alle ore 12:03 da Plinio Borghi

Delusione e sconforto attraversano spesso taluni momenti della nostra vita, specie quando si ripongono eccessive aspettative su persone, progetti e obiettivi, che vengono poi in tutto o in parte disattesi. Peggio ancora se crollano ideali o ci riscopriamo incapaci di affrontare certe sfide che credevamo alla nostra portata. Mi ricordo il periodo del crollo dell’Unione sovietica e di conseguenza di tutta l’impalcatura che reggeva la grande idea di un comunismo reale. Avevo amici sinceramente convinti, che avevano fatto di questi ideali la loro vera religione e che si sono ritrovati con un pugno di mosche. E come li capivo! Succedesse a me una cosa analoga con la mia fede, ne uscirei con le ossa rotte e annientato. Ė un po’ questo il clima che si respira nella liturgia di oggi, dall’episodio di Giosuè, il quale, visto lo stato confusionale degli ebrei per il prolungarsi della conquista della terra promessa, li invita a scegliere se servire ancora il Signore o altri, al Vangelo, dove Gesù avverte un clima di disarmo a fronte delle dure parole sin qui proferite circa le condizioni per essere suoi seguaci, clima vieppiù accentuato dal fatto che molti si erano configurati un Messia ben diverso da quello che si era poi rivelato. Parecchi hanno gettato la spugna, fra gli apostoli stessi si sta delineando il tradimento di Giuda e Gesù, lungi dall’ammorbidire il tono, affronta anche i più intimi a muso duro: “Volete andarvene anche voi?”. Massima libertà di scelta, dunque, ma tenendo conto che “la chiamata” è un dono ricevuto, che la fede non è una cosa che ci siamo costruiti e dimensionati in autonomia, per cui le condizioni non le dettiamo noi, ma il Padre stesso. Lo diceva un paio di domeniche fa Gesù: “Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato..”. Mirabile in questo contesto è allora la sintesi ruspante di Pietro, che non è che avesse capito più degli altri, ma non intendeva arrendersi alla sua incomprensione: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna..”. Ė un punto fermo non da poco il paletto che l’apostolo ha piantato, per lui, per la futura Chiesa, per tutti noi. Ė il perno su cui ruota ogni adesione e ogni conversione a Cristo, è il primato del Vangelo e della nostra fede su tutte, anche se a volte la coerenza non è il nostro forte: solo questo Messia, solo questo Maestro ha parole di vita eterna. Rinunciarvi vuol dire rimanere ipso facto delusi e disorientati. Di conseguenza lo sconforto la farebbe da padrone.

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