Un bel tiro ad effetto!
Inserito il 4 Ottobre 2015 alle ore 12:35 da Plinio BorghiUn bel tiro ad effetto! Il vangelo di oggi, preceduto da una prima lettura dal libro della Genesi relativa alla creazione della donna dalla costola di Adamo, non è solo un sasso, ma una bomba in piccionaia! Noi, più piccoli e meschini di quei quattro farisei che si avvicinarono a Gesù per metterlo alla prova chiedendogli se fosse lecito a un marito ripudiare la moglie, ci stiamo arrabattando con divorzi e relativi tempi, coppie di fatto, unioni omosessuali, famiglie allargate, fecondazioni etero e sofismi di vario genere, contrassegnati dalle sigle più fantasiose. Non solo, ma prendiamo per buone pure le aberrazioni più strampalate con la scusa che esistono anche in natura. Fosse solo un problema di tendenza, che ci coinvolge a livello emotivo o filosofico, passi, la cultura è capace di questo e altro. Macché, se ne fa una questione istituzionale, tanto che persino l’Europa starebbe per far scattare sanzioni nei confronti dell’Italia, inadempiente per non aver ancora approvato il matrimonio fra persone dello stesso sesso. Qualsiasi cosa che “liberi” l’uomo dalla sua atavica condizione maschio-femmina è vista ormai come un’evoluzione sociale. Avanti di questo passo, va a finire che le coppie regolari e sposate, oltre che retrograde, saranno considerate minoritarie, se non fuori legge. In tutto questo bailamme, piomba tagliente e indefettibile da oltre duemila anni il monito di Gesù: “Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” e per chi fa orecchie da mercante aggiunge a maggior specifica: “Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra commette adulterio” e viceversa. D’altronde la metafora della nascita di Eva da una costola di Adamo è preconio dell’ “Una caro”, una sola carne, quella che è la coppia, separatasi dai rispettivi genitori per formare una famiglia, possibilmente prolifica. Le eccezioni, come quella del ripudio prevista da Mosè (ma vi aggiungerei anche gli eventuali annullamenti della Sacra Rota), sono frutto della durezza di cuore e di cervello dei protagonisti, come risponde lo stesso Gesù ai farisei, ma non devono ritenersi regola. Con ciò, massimo rispetto del libero arbitrio che Dio ha concesso a ciascuno (io non ho mai votato per l’abrogazione di alcuna legge in merito), e che ognuno alla fine risponda delle proprie trasgressioni, però liberamente, senza aggredire né essere aggredito a causa di convinzioni non condivise.